
Ikoné: "Nel calcio grazie a mio padre. Il mio motto: lavora sodo e non mollare mai"
Jonathan Ikoné, da Bondy (Francia) a Como. Il sito ufficiale del club lariano ripercorre le tappe della storia del calciatore classe 1998: “Mio padre mi trovò una squadra e disse: ‘Vai lì e gioca, divertiti.’ Amava davvero il calcio" racconta il francese. "Mi piacevano Ronaldinho, Robinho e anche Di María.
Ho parlato con Fàbregas e mi ha dato molta fiducia. Credo che condividiamo la stessa visione. Sono felice di essere qui. C’è un bel gruppo e abbiamo un allenatore forte. Gli piace far giocare la squadra, e questo stile mi piace, quindi sono contento. Nel tempo libero mi piace giocare alla PlayStation — NBA online con gli amici. Mi piacciono anche i massaggi in spa. Sto per lo più a casa. La NBA è il mio sport preferito. Prima tifavo per Dallas. Il mio giocatore era Luka Dončić, ma è andato via. Ora non so se seguire lui o restare fedele alla squadra. Devo decidere.” E se non fosse diventato calciatore? “NBA — basket. Avrei fatto il playmaker o la guardia".
Su Como: "Sono venuto una volta al lago — solo per un breve tour. Ho fatto un giro in barca e poi sono tornato a Firenze. Non ho visto molto. Devo aspettare — ora fa freddo. Quando farà più caldo, sì. Voglio passeggiare e conoscere davvero la città. Il mio riferimento era mio padre. È venuto a mancare da poco. È stato lui a farmi entrare nel mondo del calcio".
Il consiglio che porta sempre con sé? “Non mollare mai, lavora sodo. Ogni sforzo viene ripagato. Continua a spingere e datti i mezzi per riuscire.” Un messaggio ricevuto da tante persone: i genitori, i fratelli, persino il padre di Kylian Mbappé. “Sono una persona che ascolta. Prendo tutto — anche le cose negative — e cerco di capire cosa sia meglio”.







