Champions, il borsino delle italiane - lo strano caso del Milan "Dr. Jekyll e Mr. Hyde"
Il Milan di Paulo Fonseca, solo ventesimo nella superclassifica della Champions a quota sei punti in quattro gare, è stato la grande delusione delle prime due giornate e… la grande sorpresa delle successive due. Un Giano Bifronte, insomma, ancora tutto da decifrare.
Prime due giornate da dimenticare
Il debutto è stato da film horror: un sonante 1-3 subito a San Siro da un Liverpool che, in tutta franchezza, ha dato la sensazione di poter disporre dei rossoneri a suo piacimento. Dopo un inizio-sprint, incorniciato dal gol dell’illusorio vantaggio di Pulisic, la formazione meneghina è stata letteralmente surclassata, sia sul piano del gioco che su quello del carattere, dai Reds: un avversario oggettivamente superiore, anche se vedere il Milan crollare in quel modo nel proprio “giardino di casa” è stato dolorosissimo per i tifosi. E anche la sconfitta di Leverkusen è stata senza attenuanti… Non perché in fin dei conti i rossoneri (in virtù di un assalto all’arma bianca condotto nella ripresa) non meritassero il pareggio, ma per l’approccio molle e rinunciatario in quella che era una partita-chiave per le chance di qualificazione.
Il riscatto del Diavolo
Molto meglio, seppure a tratti, l’undici di Fonseca nel 3-1 interno al Club Brugge, anche se i belgi sono rimasti in dieci uomini già alla mezz’ora del primo tempo. E infine semplicemente formidabile la squadra che, con una difesa ermetica e soprattutto con una fase offensiva scintillante (grazie anche agli ampi spazi concessi dai Blancos), ha schiantato il Real Madrid al Bernabeu, tornando pienamente in corsa per l’accesso agli ottavi.
Il dilemma, alla luce di un simile andamento, è proprio questo: qual è il vero Milan targato Champions League? È Dr. Jekyll o Mr. Hyde? Il calendario, comunque, d’ora in avanti strizza gli occhi al Diavolo.