Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / championsleague / Champions Insights
L'Inter e l'arte delle vittorie sporche. Si diventa grandi anche cosìTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:40Champions Insights
di Federico Calabrese
per Tuttochampions.it

L'Inter e l'arte delle vittorie sporche. Si diventa grandi anche così

Due vittorie "sporche", se così possiamo chiamarle: prima la vittoria in campionato contro la Roma, poi quella esterna in Champions League a Berna contro lo Young Boys con la rete in extremis di Marcus Thuram.

L'abilità di Inzaghi

L'Inter può anche non convincere del tutto in questa prima fase di stagione, ma continua a vincere e questa è la cosa più importante, oltre tutte le critiche che potrebbero esserci. Simone Inzaghi dimostra nuovamente una grandissima abilità nell'interpretare partite chiuse e complicate e alla fine ha nuovamente ragione lui.

Vittorie sporche

Questa Inter forse è partita sotto tono nella condizione fisica di alcune sue pedine, ma continua a vincere e questo è ciò che conta, perché alla fine del bel gioco in pochi si ricorderanno, la vittoria è il fine di ogni gara e questa Inter, dopo aver dominato in lungo e in largo lo scorso campionato, ha voglia di ripetersi provando inoltre ad andare il più lontano possibile in Champions League. Contro la formazione svizzera una gara giocata male per una vittoria "sporca", forse la conferma più grande di come questa squadra sia cresciuta, abbia imparato a soffrire per poi colpire nel momento giusto. E' questa, forse, la vera evoluzione della formazione di Inzaghi.