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Juventus, l'impresa di Lipsia è figlia della coerenza tattica e "filosofica" di Thiago Motta. In Europa il coraggio paga sempreTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa
ieri alle 23:42Champions Insights
di Matteo Bordiga
per Tuttochampions.it

Juventus, l'impresa di Lipsia è figlia della coerenza tattica e "filosofica" di Thiago Motta. In Europa il coraggio paga sempre

Alla fine ha pagato la qualità. Del gioco, delle giocate, dei singoli interpreti. Unita a un pizzico di fortuna e alla notevole imprecisione degli attaccanti del Lipsia sotto porta. Ma la Juventus esce dalla trasferta tedesca di Champions League con una grande, ulteriore certezza: non snaturare la propria identità, tantomeno di fronte a un’inferiorità numerica di 40 minuti, è la chiave per compiere la rivoluzione. Quel “trapasso” Allegri-Thiago Motta che, stando a quanto ha detto la gara di stasera, è decisamente a buon punto.

Un primo tempo (quasi) sempre in controllo

Nel primo tempo i bianconeri hanno comandato il match, risultando tuttavia un po’ sterili là davanti (solo in un’occasione Vlahovic ha impensierito il portiere Gulacsi). Buone le trame degli uomini di Motta, precisi nella costruzione dell’azione - non si è praticamente mai visto un lancio lungo dalle retrovie, ma solo fraseggi corali tecnicamente puliti - oltre che autorevoli nel prendere il mano il pallino del gioco in casa dei temibili teutonici. Il Lipsia si è affidato al contropiede, e proprio in occasione di una ripartenza ha infilato Di Gregorio con la prodezza di Sesko. Un fulmine a ciel sereno.

Il luna-park di emozioni della ripresa

Nella ripresa, giocoforza, si è assistito a un’altra partita: dopo un avvio di frazione rabbioso della Juve, coronato dal meritato pareggio di Vlahovic, l’espulsione di Di Gregorio ha sparigliato le carte. Ma è stato esattamente in quel momento che i bianconeri hanno creato i presupposti per portare a casa i tre punti. Nonostante l’uscita di Yildiz per Perin Motta non ha abbassato il baricentro della squadra, accettando i rischi che ciò comportava (dopo il rigore di Sesko e il secondo pareggio-capolavoro di Vlahovic il Lipsia si è divorato almeno due gol fatti) e continuando a minacciare la difesa tedesca. Una dimostrazione esemplare di coerenza tattica, oltre che di personalità. Il resto l’ha fatto il gioiello di Conceicao (difesa tedesca rivedibile, per usare un eufemismo) e la precipitazione dei padroni di casa sotto rete. In undici contro dieci praticamente per un tempo, contando anche il recupero monstre della ripresa, Openda, Xavi Simons e compagni hanno infatti sprecato l’impossibile davanti a Perin.

La grande lezione di Thiago Motta

Ma ciò non intacca minimamente i meriti di una Juventus che ha messo la forza del gioco e del collettivo davanti a tutto il resto. È questa la lezione impartita da Thiago Motta alla Red Bull Arena: non rinunciare mai a giocare il proprio calcio, nemmeno quando tutti gli episodi sembrano remare contro. Perché, e ormai il grande football europeo targato Champions League dovrebbe avercelo insegnato, la buona sorte arride ai coraggiosi.