Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / championsleague / Champions Insights
Juventus, la rivoluzione di Thiago Motta è destinata a pagare più in Champions che in serie ATUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
mercoledì 2 ottobre 2024, 18:39Champions Insights
di Matteo Bordiga
per Tuttochampions.it

Juventus, la rivoluzione di Thiago Motta è destinata a pagare più in Champions che in serie A

La nuova Juventus di Thiago Motta è stata certamente, assieme all’Inter, la squadra italiana che fin qui ha destato la migliore impressione in Champions League. E se in campionato, eccezion fatta per l’ultima trasferta di Genova contro il Grifone, l’attacco bianconero ha stentato a decollare, dimostrando di avere spesso le polveri bagnate, in Europa l’organizzazione di gioco di Yildiz e compagni è destinata a pagare di più anche dal punto di vista realizzativo. In Champions, infatti, la Juve incontra avversarie che adottano un approccio tattico ben diverso rispetto alle formazioni di serie A: la dimostrazione l’ha data la gara col PSV Eindhoven, vinta segnando tre gol in scioltezza e dando spettacolo.

In Europa si gioca a tutto campo, a viso aperto, indipendentemente dal fatto che ci si trovi o meno davanti al proprio pubblico. Di conseguenza le maglie difensive si allargano, e un team come quello di Motta - che fa del palleggio, delle combinazioni strette e della ricerca del varco e dell’imbucata giusta la propria cifra distintiva - non può che trarne giovamento. Tutt’altra cosa che affrontare squadre schierate compatte con undici uomini dietro la linea della palla: situazione che la Juventus – in Italia – ha dimostrato di soffrire particolarmente. Vedi in primis le gare contro Empoli e Roma. Ma anche il primo tempo col Genoa aveva offerto lo stesso tipo di canovaccio tattico: l’ingenuità di De Winter, costata il rigore, a inizio ripresa ha sbloccato un match che pareva inchiodato.

La Juve, del resto, sta vivendo una rivoluzione: sta passando dal calcio prettamente pragmatico e utilitaristico di Allegri a un football di possesso, molto più manovriero, in cui le trame di gioco si sviluppano quasi unicamente con una fitta rete di passaggi rasoterra. Alla ricerca degli spunti risolutivi di Vlahovic e di Yildiz. In Champions League si gioca e si lascia giocare, quindi l’organizzazione collettiva e la pulizia del gesto tecnico pagano molto di più. Resta da passare, questa sera, l’esame-Lipsia: una squadra verticale, dalla cilindrata superiore a quella del PSV e dotata di un attacco esplosivo che coniuga la velocità di Openda con la potenza di Sesko. In Germania i bianconeri sono in cerca della conferma definitiva di una ritrovata brillantezza e competitività nella massima rassegna continentale.