Spagna femminile, un documentario denuncia gli abusi dell'ex CT Quereda: "Cicciona, dimagrisci"
In Spagna la nazionale spagnola è un fiore all'occhiello, ha vinto anche il Mondiale un anno fa, ma nella storia è stata al centro di diverse polemiche, soprattutto interne, a causa del trattamento che veniva riservato a diverse calciatrici e non solo alle calciatrici. Beatriz Álvarez, presidente della Lega femminile spagnola, Vero Boquete, ex capitano della nazionale e calciatrice della Fiorentina, e Ana Muñoz, ex vicepresidente per l'integrità della Federcalcio spagnola, sono tre delle decine di donne intervistate e hanno tutte condannato il trattamento umiliante che hanno ricevuto da Luis Rubiales, l'ex presidente federale oggi indagato e già accusato di sessismo, e dagli ex allenatori Jorge Vilda e Ignacio Quereda.
Proprio quest'ultimo avrebbe esagerato, come viene reso noto da un documentario di RTVE. Nacho Quereda è stato allenatore della Nazionale dal 1988 al 2015, un periodo durato 27 anni e che presenta molte più ombre che luci. Il madrileno è stato il predecessore di Jorge Vilda, entrato in carica nel 2015, che ha salutato la panchina della Nazionale l’estate scorsa.
Quereda ha trasformato la carriera di alcune giocatrici in un inferno. In Spagna viene accusato di aver criticato più di una volta le giocatrici per il loro aspetto fisico. "Così non puoi venire in Nazionale, cicciona. Dimagrisci. Non riesci neanche a correre. Quello che ti serve è un peperoncino nel culo", è una delle frasi riportate da Marca in un focus su tale documentario e in generale sul tema sessimo in nazionale. Inoltre, l’ex giocatrice del Levante e dell’Atlético Madrid, tra gli altri, rivela il potere e l’influenza di Quereda nella Federazione: "Non ha avuto ritorsioni da nessuno, gestiva il calcio femminile. Se lo avessi affrontato saresti stato fuori".