Caos dopo Ajax-Maccabi tel Aviv, arrivano le prime condanne ma non c'è stato antisemitismo
Arrivano le prime condanne per le persone implicate nei violenti tafferugli scoppiati ad Amsterdam dopo la partita di Europa League tra Ajax e Maccabi Tel Aviv dello scorso 7 novembre. Cinque uomini sono stati condannati a pene che vanno da 100 ore di servizio sociale a sei mesi di carcere per violenze contro i tifosi del club israeliano.
La procura di Amsterdam ha ritenuto gli imputati colpevoli di una serie di reati che vanno dal "prendere a calci per strada" i sostenitori del Maccabi Tel Aviv all'incitamento alla violenza nei gruppi di discussione. La condanna più lunga è per Sefa Ö. (32 anni) accusato, con immagini a sostegno, di aver inseguito, spintonato e colpito diversi sostenitori israeliani, tra cui un individuo già a terra. Otto mesi di reclusione con sospensione della pena sono stati inflitti a Umutcan A. (24 anni), accusato di aver aggredito dei tifosi e di aver strappato violentemente una sciarpa del Maccabi a uno di loro. Il giovane è stato identificato anche come autore di un messaggio che evocava una “caccia agli ebrei”.
Tra gli altri condannati, uno ha incitato in un gruppo WhatsApp a picchiare gli ebrei, un altro ha condiviso online la posizione di sostenitori israeliani, mentre un minorenne dovrà svolgere 100 ore di servizio civile per i danni provocati a un'auto della polizia e per possesso illegale di materiale pirotecnico. L'accusa aveva chiesto condanne da un mese a due anni di reclusione. Tuttavia, il giudice ha ritenuto che non vi fosse "nessuna prova di un legame organizzato, di un intento terroristico" e che le violenze "non fossero motivate da sentimenti antisemiti". Israele ha comunque denunciato un "pogrom" e le immagini hanno fatto il giro del mondo.
La ricostruzione
La tensione era già alta prima della partita: secondo la polizia e i media locali, i sostenitori israeliani avevano scandito slogan anti-arabi, oltre a compiere vari atti vandalici e bruciare una bandiera palestinese. La polizia ha indagato su almeno 45 persone, compresi alcuni tifosi del Maccabi accusati di comportamento provocatorio.