
Il professore sale (a sorpresa) in cattedra: com'è andata la partita di Maiello
Quando, intorno all'ora di pranzo, è stata diramata la lista dei convocati del Bari per la sfida contro il Palermo, un grande nome era assente: Ahmad Benali. Non al meglio, il libico è stato lasciato a casa e il pensiero è stato il medesimo tra i tifosi e gli addetti ai lavori: come rimpiazzerà Longo l'insostituibile per eccellenza, fulcro del centrocampo biancorosso? Poteva esserci un ritorno al doppio trequartista, ma alla fine il tecnico torinese ha scelto la strada più puntuale (almeno col senno di poi), ossia quella di schierare Raffaele Maiello.
L'ex Frosinone sin qui aveva giocato 462 minuti e partendo titolare solo in quattro circostanze, di cui l'ultima nel k.o. di Castellammare contro la Juve Stabia il 9 febbraio. Ultimamente, quando è subentrato, contro Sampdoria e Salernitana, non ha dato un apporto troppo incisivo. Ieri, però ha avuto la sua chance, e il risultato è stato molto positivo. Oltre al lavoro di recupero e smistamento palloni, eseguito egregiamente, il Professore ha anche saputo far valere la propria esperienza nei momenti topici, alternando momenti di pressione a momenti di contenimento, con la fantasia di Verre e la qualità di Ranocchia ridotte al minimo. Accanto a un Maita partito in sordina ma cresciuto durante il match, l'acerrano è rimasto concentrato e garantito ciò che gli si chiedeva: interdizione e gestione. Una prova precisa e gagliarda, avvalorata dagli applausi del tifo all'uscita dal campo.
Insomma, al netto dei tre punti, il Bari ha ritrovato nella partita ed in una fase di stagione importantissime uno dei suoi leader, tra tecnica e apporto caratteriale. In un finale infuocato, abbiamo più volte sottolineato l'importanza di avere una squadra sul pezzo, a prescindere dalle gerarchie, e ieri sera Raffaele Maiello è stata limpida dimostrazione di questo concetto chiave per raggiungere i playoff (e giocarsela).







