
Bari, non basta nemmeno il doppio trequartista. Cosa abbiamo visto a Carrara
Doveva essere la partita del riscatto e del rilancio, dopo la pausa delle Nazionali e dopo le prestazioni opache fornite in tutto il girone di ritorno, e per farlo Moreno Longo si era affidato alla classe e all'estro dei due trequartisti, Falletti e Pereiro. Invece, nemmeno quest'ennesima soluzione è riuscita a rivitalizzare una squadra che continua ad apparire pesante, lenta e prevedibile in tutte le sue giocate.
A onor del vero, la squadra aveva anche approcciato abbastanza bene alla gara dello Stadio dei Marmi, creando qualche occasione interessante nei primi minuti. A creare la luce era stato soprattutto il sinistro di Gaston Pereiro. Il fantasista uruguagio, pur essendo ancora in cerca della miglior condizione fisica e atletica, ha mostrato di possedere una qualità decisamente superiore rispetto ai suoi compagni. Molto velenosi sono stati, in particolare, i suoi cross di sinistro sia da fermo che con la palla in movimento.
Dopo il gol di Simic, però, la squadra si è immediatamente adagiata, non riuscendo più a produrre nulla fino all'occasione finale creata da Maggiore e Lasagna. Il gol del pareggio quasi immediato ha tagliato le gambe alla squadra di Longo che non è riuscita ad opporsi all'ennesima rimonta di questa stagione. Sono davvero tanti, troppi, i punti persi in questo campionato da posizione di vantaggio. La cosa più sconfortante, però, è stata certamente la (non) prestazione fornita nel secondo tempo.
La seconda frazione giocata da Bari a Carrara è l'emblema di questo girone di ritorno. L'emblema di una squadra che non sembra avere le motivazioni giuste per azzannare le partite. Una squadra che è troppo timida e rinunciataria, come già accaduto altre volte. Servirà un'inversione di marcia per dare un senso a questo finale di campionato che rischia di cadere rapidamente nell'anonimato.







