
Sky, Marianella non ha dubbi: "Atalanta, lo scudetto non è utopia. Ecco perché"
L’Atalanta continua a inseguire il sogno scudetto in un campionato che non ha ancora decretato padroni. Chi meglio di Massimo Marianella, celebre voce di Sky, esperto di calcio internazionale e profondo conoscitore della realtà bergamasca, per analizzare le prospettive nerazzurre in questa volata finale? Dai microfoni de L'Eco di Bergamo, Marianella chiarisce perché la squadra di Gasperini può davvero ambire al grande colpo, nonostante l'Inter abbia qualcosa in più.
Marianella, dopo la vittoria a Bergamo, l'Inter sembra favorita per il titolo. È già una sentenza definitiva?
«Direi proprio di no. Certo, la vittoria contro l'Atalanta ha ribadito che l'Inter resta la squadra con maggiori risorse tecniche e una rosa più completa. Ma questo campionato è ancora tutto aperto. È una corsa a tre, perché anche Atalanta e Napoli sono ancora pienamente in gioco».
Quanto possono incidere le nazionali in questa fase del torneo?
«Le partite delle nazionali rischiano sempre di essere una variabile decisiva, specialmente in questo periodo della stagione. Credo che oggi più che mai, di fronte al minimo segnale di problemi fisici, i calciatori debbano fermarsi per non compromettere il finale di campionato. È un problema che riguarda tutte le squadre, nessuna esclusa».
L'Inter impegnata ancora in tre competizioni rischia di pagare un prezzo alto?
«Sì, anche se è un rischio relativo. Ho in mente le parole di Cambiasso, protagonista del Triplete, secondo cui giocare sempre gli dava più ritmo e concentrazione. Vale anche per l’Atalanta, che spesso ha mostrato di trarre benefici dal giocare ogni tre giorni. Magari non aiuta, ma certamente non ti penalizza più di tanto».
Quindi crede che l'Atalanta debba continuare a credere nello Scudetto?
«Assolutamente sì. Ha tutte le carte in regola per provarci fino in fondo. Società, allenatore, giocatori e strutture sono al top, quindi perché non crederci davvero? Poi se non dovesse riuscirci, resterebbe comunque una qualificazione Champions, un traguardo più che prestigioso e ormai naturale per una realtà come l’Atalanta».
A proposito di realtà consolidata: si può ancora definire l’Atalanta una "favola"?
«No, e sarebbe anche sbagliato farlo. L’Atalanta ormai è una certezza assoluta del calcio italiano ed europeo. Il merito è della straordinaria famiglia Percassi, che con lungimiranza ha costruito una società solida, programmando investimenti intelligenti, puntando sulle persone giuste e avendo la visione chiara di quello che vuole essere. Altro che favola: ormai è pura realtà».







