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Atalanta e il mal di rigore: stagione da incubo dal dischetto, peggior percentuale d'ItaliaTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 14:15I numeri
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Atalanta e il mal di rigore: stagione da incubo dal dischetto, peggior percentuale d'Italia

Con 4 errori su otto tentativi, i nerazzurri sono la squadra italiana con la peggior media di rigori trasformati nel 2024/25.

Il rigore è spesso definito come "un tiro da dentro l'area senza difensori", ma per l'Atalanta, quest'anno, si è trasformato in un vero e proprio incubo. Con quattro errori su otto tentativi, la Dea ha toccato il fondo nelle statistiche italiane, registrando una percentuale di realizzazione del 50% e guadagnandosi il poco invidiabile titolo di peggior squadra italiana per rendimento dal dischetto in questa stagione.

La sconfitta contro il Bruges ha messo in evidenza, ancora una volta, questo problema. Lookman, che fino a quel momento aveva mantenuto un perfetto 4 su 4 in nerazzurro, ha fallito il rigore che avrebbe potuto riaprire la partita. Il suo errore non è stato solo simbolico, ma ha anche pesato sull'umore della squadra e dei tifosi.

I NUMERI CHE FANNO MALE
L'Atalanta - analizza il dato statistico L'Eco di Bergamo -, ha realizzato solo il 50% dei rigori assegnati in questa stagione (4 su 8), con gol segnati da Retegui (contro Lecce e Genoa), Lookman (contro il Como) e De Ketelaere (contro il Real Madrid). Tuttavia, ciò che preoccupa maggiormente è che gli errori non sono stati ininfluenti: tre su quattro hanno avuto un impatto diretto sui risultati, soprattutto i penalty sbagliati da Pasalic e Retegui contro il Torino e l'Arsenal.

A livello nazionale, i numeri sono impietosi. Nessun'altra squadra in Italia ha sbagliato più rigori dell'Atalanta nel 2024/25. Como, Genoa, Udinese, Milan, Parma, Lazio e Inter hanno fallito al massimo due rigori ciascuna, mentre i nerazzurri hanno già collezionato quattro errori. Peggio ancora, Como e Genoa hanno tirato solo due volte, sbagliando entrambi i tentativi, mentre l'Atalanta ha sprecato il doppio delle occasioni.

In Serie A, lo juventino Vlahovic è lo specialista con cinque gol su cinque rigori calciati, mentre Retegui detiene il poco lusinghiero primato di peggior rigorista, con due errori su quattro tentativi.

UN PROBLEMA CRONICO CHE RITORNA
Quello dei rigori è un problema storico per l’Atalanta, che aveva già vissuto stagioni difficili dal dischetto tra il 2017/18 e il 2019/20. Dopo un triennio praticamente perfetto — tra il 2020 e il 2023 — in cui il club non aveva sbagliato rigori decisivi, la maledizione è tornata.

Il 2024/25 è già una delle peggiori stagioni in termini di penalty falliti: quattro errori, un dato superato solo nella stagione 2017/18 (sei errori complessivi). E la percentuale del 50% attuale è la più bassa dal 2016/17.

Un dato ancora più allarmante è che ben tre dei quattro errori di quest’anno hanno influito direttamente sul risultato finale delle partite, una situazione che non si verificava dal 2017/18 e dal 2019/20, quando gli errori decisivi erano stati tre in entrambe le stagioni.

CHI È IL VERO RIGORISTA?
Dopo l'addio dello specialista Muriel, l'Atalanta sembra non avere un vero e proprio rigorista affidabile. I numeri parlano chiaro:

Lookman era il rigorista più affidabile in rosa fino all'errore col Bruges (4 su 4), ma ora la sua percentuale è scesa all'80% in maglia nerazzurra e al 66,7% in carriera.

Retegui ha realizzato il 50% dei rigori in questa stagione, ma in carriera mantiene un solido 83,3%.

De Ketelaere ha un 100% in maglia nerazzurra, ma con solo due tentativi all'attivo.

Cuadrado e Scamacca vantano anch’essi un perfetto 100%, ma con pochi tentativi.

Tra i veterani, Pasalic e De Roon hanno sbagliato almeno un rigore, mentre pensando al passato Caldara, Cristante e Paloschi hanno fallito ogni tentativo.

Il problema è evidente: non esiste un rigorista affidabile al 100%. Il ballottaggio continuo sul dischetto rischia di generare insicurezza nei giocatori e confusione nei momenti decisivi.

LA MALEDIZIONE CHE COSTA PUNTI
I rigori falliti hanno già inciso pesantemente sulla stagione dell’Atalanta. Le occasioni perse contro Torino e Arsenal hanno privato la squadra di punti preziosi in campionato e in Champions League. E se si pensa che i gol segnati su rigore non hanno avuto un impatto diretto sui risultati — nessuno di essi ha deciso una partita — il bilancio è ancora più amaro.

Nelle ultime stagioni, la media realizzativa dei rigori si aggira tra il 75% e l’80%, mentre l’Atalanta è ferma al 70,6% negli ultimi nove anni. Quest’anno, con il 50%, è ben al di sotto degli standard, e il problema rischia di compromettere le ambizioni della squadra.

COME RISOLVERE IL PROBLEMA?
La soluzione? Serve una scelta chiara e definitiva sul rigorista designato. Non si può più lasciare spazio all’improvvisazione o alle decisioni sul campo in base al momento. Se Lookman è stato il rigorista naturale fino ad oggi, l’errore contro il Bruges non deve essere una condanna definitiva, ma un’occasione per riflettere.

Potrebbe essere il momento di affidarsi a De Ketelaere, che ha dimostrato freddezza dal dischetto, o magari di puntare su Scamacca, che non ha ancora sbagliato. In alternativa, Gasperini potrebbe optare per una gerarchia chiara, con un primo e un secondo rigorista fissi.

Inoltre, è necessario un lavoro specifico in allenamento per migliorare la sicurezza e la tecnica dal dischetto. Troppi rigori sono stati calciati in modo prevedibile o impreciso, segno che la pressione e la mancanza di una routine consolidata possono aver influito negativamente.

IL RISCHIO DI PAGARE CARO
Con la corsa Champions che si fa sempre più serrata e il margine di errore che si riduce
, l’Atalanta non può più permettersi di sprecare occasioni dal dischetto. Ogni rigore sbagliato pesa come un macigno nella lotta per un piazzamento europeo e rischia di compromettere una stagione che, al netto delle difficoltà, ha ancora tanto da offrire.

La storia insegna che anche i grandi campioni sbagliano rigori — da Roberto Baggio a Lionel Messi — ma per una squadra come l’Atalanta, che vive di dettagli e di margini sottili, questi errori possono fare la differenza tra il successo e il fallimento. È il momento di cambiare rotta. Prima che sia troppo  tardi.