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Il circoletto rosso si è chiuso: Bartoletti, Tosa, Beccantini e Roggero ricordano Rino Tommasi

Il circoletto rosso si è chiuso: Bartoletti, Tosa, Beccantini e Roggero ricordano Rino Tommasi
ieri alle 14:18Altre Notizie
di Redazione TMW
Salvatore Tommasi, detto Rino (Verona, 23 febbraio 1934 – Verona, 8 gennaio 2025), è stato un giornalista, conduttore televisivo, telecronista sportivo

Addio a Rino Tommasi, Maestro del Giornalismo Sportivo da Canale 5 e Tele+ fino a Sky Sport
Lo sport italiano è in lutto per la scomparsa di Rino Tommasi, il giornalista sportivo che avrebbe compiuto 91 anni il prossimo 23 febbraio. Tra i grandi maestri della professione, Tommasi ha scritto pagine indelebili del giornalismo italiano, spaziando dalla boxe al tennis. Per decenni ha raccontato questi sport in Italia, lasciando un segno con le sue analisi e telecronache, dapprima su Tele+ (di cui fu il primo direttore) e poi su Sky Sport, insieme all'amico Gianni Clerici.
Nato a Verona il 23 febbraio 1934, Rino Tommasi è stato la voce più amata del tennis italiano. Indimenticabili le sue telecronache insieme a Gianni Clerici, arricchite da aforismi eterni, come il celebre "circoletto rosso". Esperto anche di boxe, Tommasi è stato organizzatore pugilistico per oltre dieci anni e ha iniziato la sua carriera giornalistica collaborando con varie testate, tra cui il Messaggero, Tuttosport e la Gazzetta dello Sport, per cui ha scritto per più di quarant'anni. Dal 1981 ha intrapreso la carriera televisiva, diventando il primo direttore dei servizi sportivi di Canale 5 e, successivamente, di Tele+, fino alle memorabili telecronache su Sky Sport, caratterizzate da classe, stile e ironia.
Di lui, Gianni Brera scrisse: "Un cervello essenzialmente matematico,...

Marino Bartoletti:
Il circoletto rosso si è chiuso a 90 anni sulla vita di Rino Tommasi. Con lui se ne va un irripetibile Maestro del sorriso applicato al rigore professionale. Si chiude definitivamente la saracinesca su un'epoca fatta di fuoriclasse (come lui e Gianni Clerici) che hanno dispensato serietà e competenza senza mai farcelo pesare. Con impagabile leggerezza.
"La prima cosa che viene in mente è l'allegria che sapeva trasmettere nei rapporti umani, perché al di là di una professionalità profonda e del fatto di esser stato un maestro senza averlo mai fatto pesare, era una persona con la quale si stava bene. Mi dispiace averlo perso, avrò di lui sempre il ricordo non soltanto di un grande collega ma di una persona amabile, cosa che in questo mestiere non sempre avviene. Era un maestro di tante cose, sul piano organizzativo aprendo la strada a tanti altri esempi che sono seguiti. E lo è stato dal punto di vista professionale inventando un linguaggio. Il mio è un ricordo doloroso ma affettuoso nei confronti di un persona che ci ha lasciato tanto. Quello era un linguaggio fatto da due persone deliziose, e non sempre questo aggettivo può essere abbinato a chi fa televisione. Anche per Clerici ho sempre nutrito un sentimento affettuosissimo, e quindi sono due angeli di questo mestiere che se ne vanno, e che non sono ripetibili. Le statistiche di Rino? Lui le sapeva usare con leggerezza a discrezione di chi ascoltava, non sempre tutti i suoi allievi lo hanno saputo fare, perché lo sport non è statistica a meno che non lo si sappia leggere con la delicatezza con cui lo faceva lui. Qualcuno che sta seguendo le sue orme? No, Rino è uno stampo che non c'è più".

Lorenzo Tosa:
Se n’è andato Rino Tommasi. Uno dei più grandi giornalisti sportivi che l’Italia abbia mai avuto,di tennis e boxe in particolare.
Aveva 90 anni.
Indimenticabili e insuperate le sue telecronache con Gianni Clerici, in cui ti illudevano di parlare di tennis, e in realtà raccontavano qualcosa di noi.
Potrei riempire un intero post solo di formule ed espressioni di Rino che hanno cambiato la storia del giornalismo sportivo. Ma sarebbe troppo lungo, e farebbe troppo male.
Un circoletto rosso basterà.

Roberto Beccantini:
GIOCO, PARTITA, RINO
In vita e in carriera Rino Tommasi è stato cattedra, non solo penna o voce. Ci ha lasciato a 90 anni, pochi giorni dopo la «partenza» di un altro genio: Gian Paolo Ormezzano.
Non sono operazioni di nostalgia, le nostre: e tanto meno di passatismo. Rino appartiene alla storia, non a un periodo.
Figlio di atleta olimpico (papà Virgilio, salto in lungo), ha invaso e governato un sacco di sport: tennista, organizzatore di boxe, giornalista, scrittore, telecronista. Ci fece conoscere Mike Tyson, prendeva sempre posizione, e la difendeva con l’asciutto scudo dei numeri: che in lui, per quanto torturati o torturabili, camminavano dritti, senza barcollare.
Rino. Nativo di Verona, tifoso del Verona. Viaggiava in Concorde («per arrivare prima sulla notizia»), inviato della «Gazzetta», dalle tv di Silvio Berlusconi a Sky, via Telepiù. Quante trasferte, insieme: e quella domenica del 1984, al Roland Garros, in cui mi aiutò a entrare da «portoghese» per il gran ballo tra Ivan Lendl e John McEnroe. Indimenticabile.
Aveva il tono del testimone schietto e competente, lontano dalle urla che gonfiano i mediocri. Con Gianni Clerici ha formato una coppia «di fatti» che il popolo non dimenticherà mai: per aver coniugato l’essenza dello sport con l’assenza di silicone. Commentavano, e insegnavano, divertendosi: e divertendoci. Rino, il «ComputeRino» di Gianni; Gianni, il «Dottor Divago» di Rino.
Parlava inglese quando, per trovare un giornalista italiano che lo parlasse, bisognava battere mezzo Stivale. Da «veronica» a «mini-break» ci lascia una enciclopedia di aforismi, di libri e di telecronache che noi, polvere di stelle (la sua, le loro), fissiamo – commossi, grati, orgogliosi – dal «circoletto rosso» del «suo personalissimo cartellino».
Gioco, partita, Rino.

Ubitennis.it:
Addio a Rino Tommasi, il più grande di tutti
Si è spento a 90 anni Rino Tommasi. Giornalista, conduttore televisivo, telecronista: un gigante che ha cresciuto e educato allo sport due generazioni di appassionati
Il mondo dello sport e del giornalismo italiano piange la morte di una delle sue leggende: Salvatore Tommasi, detto Rino, nato a Verona il 23 febbraio del 1934, si è spento oggi all’età di 90 anni. Lo piangiamo anche noi di Ubitennis e in particolare il direttore Ubaldo Scanagatta, suo amico e collega per una vita che ha ricevuto la triste notizia all’alba di questa mattina da Guido Tommasi, il figlio di Rino .

Nicola Roggero:
L'inventore di un nuovo linguaggio delle telecronache in TV, dal "Circoletto Rosso" al "Personalissimo cartellino", l'Howard Cosell dei giornalismo televisivo italiano, un computer nel citare risultati, dati, informazioni. Voce della boxe (dove fu anche bravissimo organizzatore) e tennis, ma amante e conoscitore di tutti gli sport, dell'atletica, lui figlio di Virgilio Tommasi, primatista italiano di salto in lungo, al football NFL, che porto' in Italia su Canae 5 anche grazie all'amicizia con Lamar Hunt, inventore del circuito WCT di tennis e proprietario dei Kansas City Chiefs. "Il tifo è una brutta malattia", ti spiegava per raccomandati a non essere di parte, l'odio per la definizione "Finalissima" ("Da sagra da paese, nello sport c'è la finale) e mille altre cose. Su tutte il doppio (mi pare corretto) in telecronaca con Gianni Clerici: semplicemente la miglior coppia nella storia delle telecronache, irripetibile. Una volta un cronista straniero in sala stampa gli chiese quando era nato un certo tennista. Non lo ricordava. "Rino, se non lo ricordi tu vuol dire che quel tennista non è mai nato". Ciao Rino Tommasi, una fortuna averti ascoltato, un privilegio averti conosciuto.

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