Turris, nuovi contributi federali in arrivo. Ma serve molto di più per scongiurare la scomparsa...
Secondo le ultime indiscrezioni raccolte, nelle casse della Turris potrebbero confluire a breve circa 100.000 euro di contributi federali, dei quali 57.612,65 euro già certificati come seconda tranche del minutaggio giovani. Il resto deriverebbe dalle mutualità previste dalla Legge Melandri, che distribuisce risorse alle società professionistiche. Tuttavia, questa somma è ben lontana dall’essere sufficiente per scongiurare il rischio di scomparsa del club.La scadenza del 16 dicembre, infatti, impone alla Turris di regolarizzare i pagamenti di stipendi e contributi ai tesserati, comprendendo non solo i 165.000 euro di contributi arretrati per i mesi di luglio e agosto, ma anche gli obblighi relativi al bimestre settembre-ottobre. La cifra complessiva si avvicinerebbe ai 500.000 euro, un obiettivo raggiungibile solo con un massiccio intervento della proprietà, chiunque essa sia.
Alla luce della situazione attuale, continuano ad essere tre le ipotesi per il futuro del club corallino, ma le fresche del dimissioni dello storico segretario Panariello non lasciano trasparire nulla di buono:
Pagamenti completi in extremis
La soluzione migliore, ma altamente improbabile, è che la società riesca a saldare tutti i debiti verso i propri tesserati, evitando penalizzazioni e soprattutto l’esclusione dal campionato con l'esborso dei 500 mila euro sopracitati.
Saldo parziale
Il club potrebbe scegliere di coprire solo i debiti di luglio e agosto, lasciando scoperti quelli di settembre e ottobre. Questo eviterebbe la radiazione immediata, ma comporterebbe una nuova penalizzazioni in classifica di altri 6 punti, che sommati ai 5 già comminati, significherebbe soltanto allungare una morte annunciata di qualche altro mese.
Inadempienza totale
Lo scenario peggiore vedrebbe la Turris incapace di far fronte a qualsiasi pagamento. In questo caso, la definitiva inadempienza sancirebbe l'esclusione dal campionato.