
Il mercato di gennaio che funziona: così il Torino può tornare a sognare
Chissà se per sognare l'Europa sia tardi, per il Torino. Quel che è certo è che tre vittorie nelle ultime quattro significano che il mercato di riparazione è andato ben più che a segno per la formazione granata. E quando gennaio migliora e sistema, allora anche i giocatori già in rosa ne beneficiano. Uno degli esempi migliori per la formazione di Paolo Vanoli è senza ombra di dubbio Nikola Vlasic, decisivo anche nell'uno a zero contro l'Empoli dello scorso sabato e che in questo 2025 ha avuto un cambio di rendimento, centralità e incisività nelle sorti dei granata certamente non casuale.
Le copertine ça va sans dire sono tutte per Cesare Casadei, fresco di convocazione da parte di Luciano Spalletti nella rosa dell'Italia e per il quale il ds Davide Vagnati ha vinto un lunghissimo braccio di ferro con la Lazio. Il rendimento e i numeri del centrocampista italiano lo certificano, seppur non sia stato tra i migliori in campo nella partita contro l'Empoli. Poi c'è Eljif Elmas, bene anche contro gli azzurri, bene sempre. E forse il macedone ex Napoli è stato la vera chiave di volta anche nel rendimento di Vlasic: la fantasia del giocatore preso dal Lipsia, le sue giocate, la capacità di tentare e trovare l'uno contro uno ha permesso anche a Vlasic di sprigionare cavalli e fantasia nella trequarti avversaria.
Anche sulla sinistra Cristiano Biraghi, da scafato mestierante della mancina, ha dato qualità oltre che quantità. Tanti traversoni, chiaramente i centimetri di Duvan Zapata lì davanti avrebbero fatto comodo, ma la partita di sacrificio dell'ottimo Che Adamas certifica ancora una volta che questo Torino è un collettivo cresciuto di qualità e di spessore grazie al mercato invernale. Sognare si può? Forse è tardi. Ma è certo che l'ultima sessione di trasferimenti è stata l'indirizzo giusto per guardare al domani con ancor più fiducia.
Le copertine ça va sans dire sono tutte per Cesare Casadei, fresco di convocazione da parte di Luciano Spalletti nella rosa dell'Italia e per il quale il ds Davide Vagnati ha vinto un lunghissimo braccio di ferro con la Lazio. Il rendimento e i numeri del centrocampista italiano lo certificano, seppur non sia stato tra i migliori in campo nella partita contro l'Empoli. Poi c'è Eljif Elmas, bene anche contro gli azzurri, bene sempre. E forse il macedone ex Napoli è stato la vera chiave di volta anche nel rendimento di Vlasic: la fantasia del giocatore preso dal Lipsia, le sue giocate, la capacità di tentare e trovare l'uno contro uno ha permesso anche a Vlasic di sprigionare cavalli e fantasia nella trequarti avversaria.
Anche sulla sinistra Cristiano Biraghi, da scafato mestierante della mancina, ha dato qualità oltre che quantità. Tanti traversoni, chiaramente i centimetri di Duvan Zapata lì davanti avrebbero fatto comodo, ma la partita di sacrificio dell'ottimo Che Adamas certifica ancora una volta che questo Torino è un collettivo cresciuto di qualità e di spessore grazie al mercato invernale. Sognare si può? Forse è tardi. Ma è certo che l'ultima sessione di trasferimenti è stata l'indirizzo giusto per guardare al domani con ancor più fiducia.
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