
Un mese di Chivu al Parma: "La mia preoccupazione è sempre stata non creare confusione"
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match col Verona, mister Cristian Chivu ha fatto un primo bilancio del suo lavoro sulla panchina del Parma. Queste le dichiarazioni del tecnico gialloblù: "Non dobbiamo pensare agli altri ma solo a noi stessi. Da quando siamo arrivati, la mia idea è stata quello di controllare tutto quello che si può. La mentalità e tutto quello che è a portata di mano, cercando di indirizzare il nostro futuro e il nostro destino. Non possiamo guardare gli altri e aspettare la fortuna, va cercata, bisogna crederci e con i fatti lavorare bene e arrivare alla domenica per fare risultato".
Questa sosta vi ha permesso di studiare altri sistemi di gioco?
"La mia preoccupazione è sempre stata di non creare confusione. In campo abbiamo una certa flessibilità e asimmetria, un sistema di gioco diverso può creare confusione. Siamo quelli che siamo, manteniamo i nostri principi e concetti a prescindere dal modulo e dall'avversario".
Si sente di aver già dato un'impronta precisa alla squadra e dove si può ancora migliorare?
"La valutazione su me stesso la farò a fine stagione, se vivo alla giornata rischio di andare a finire da altre parti. Sono un perfezionista, non mi accontentano le piccole vittorie, voglio l'obiettivo finale. Ragiono così, cerco di trasmettere questa mentalità a tutti i ragazzi. Io ho una lista di obiettivi che ci siamo posti, i primi dieci sono tutti uguali: la salvezza. Poi si può parlare di altro e di come raggiungerla, ma i principi sono i soliti: più determinazione, sacrificio, umiltà e gruppo".
Leggi qui tutte le parole di mister Chivu in conferenza stampa!
Questa sosta vi ha permesso di studiare altri sistemi di gioco?
"La mia preoccupazione è sempre stata di non creare confusione. In campo abbiamo una certa flessibilità e asimmetria, un sistema di gioco diverso può creare confusione. Siamo quelli che siamo, manteniamo i nostri principi e concetti a prescindere dal modulo e dall'avversario".
Si sente di aver già dato un'impronta precisa alla squadra e dove si può ancora migliorare?
"La valutazione su me stesso la farò a fine stagione, se vivo alla giornata rischio di andare a finire da altre parti. Sono un perfezionista, non mi accontentano le piccole vittorie, voglio l'obiettivo finale. Ragiono così, cerco di trasmettere questa mentalità a tutti i ragazzi. Io ho una lista di obiettivi che ci siamo posti, i primi dieci sono tutti uguali: la salvezza. Poi si può parlare di altro e di come raggiungerla, ma i principi sono i soliti: più determinazione, sacrificio, umiltà e gruppo".
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