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Torino, Ilic: "Con la mentalità di Vanoli possiamo fare cose belle. Zenit? Ho scelto io di restare"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 20:00Serie A
di Emanuele Pastorella

Torino, Ilic: "Con la mentalità di Vanoli possiamo fare cose belle. Zenit? Ho scelto io di restare"

Alla presentazione della terza maglia del Torino al centro commerciale Le Gru era presente anche Ivan Ilic. Il centrocampista serbo ha rilasciato prima scherzato con alcuni tifosi, spiegando: "Nella valigia non metterei mai la maglia della Juve". Quindi ecco alcune dichiarazioni del classe 2001 raccolte da Tuttomercatoweb.com:

Cos’è cambiato rispetto all’anno scorso?
E’ cambiata la mentalità della squadra, non penso che sia cambiato qualcos’altro. Era importante cambiare mentalità, così si possono fare tante cose belle”

E’ cambiata anche la sua di mentalità?
“Tutti, in generale…Lo dico di me e di tutta la squadra. Non sono cambiato solo io, ma tutta la squadra”

Cosa pensate di nuovo rispetto all’anno scorso?
“Ci stiamo allenando bene, è da tempo che stiamo insieme. Qualcosa è migliorato, stiamo iniziando a raccogliere i frutti”

E’ l’anno della sua consacrazione?
“Cerco sempre di fare meglio, ogni giorno. A volte va male e a volte va bene, do il massimo e cerco di imparare dentro e fuori dal campo. Ho iniziato a crescere più velocemente, questo sì”


Cosa le ha dato Vanoli in più e di diverso rispetto a Juric?
“Al mister piace giocare con la palla, io sono un tipo di giocatore così. Io vado dove c’è il pallone perché lo facevo già da bambino, volevo sempre il pallone. E’ la cosa bella ma anche un po’ brutta, a volte dovrei stare in certe posizioni: siamo all’inizio, il mister è arrivato da quattro mesi e c’è tempo per migliorare ancora”

Si parlava di Zenit: quando è stato vicino? Come mai è saltato tutto?
“Non ho una risposta…Ho scelto io di restare, sì: se sono qui, è perché ho scelto io. Là non c’era la Champions o coppe europee, qua c’è molta più possibilità”

Preferisce da mezzala o può fare anche uno dei play a quattro?
“A me non cambia molto. Sono due posizioni diverse, ma non mi cambia giocare con due centrocampisti o fare la mezzala più alta. Diciamo che preferisco la mezzala, spesso ti ritrovi vicino alla porta avversaria”

Quando arriva il primo gol su punizione?
“Non è facile…Sembra semplice perché il pallone è fermo, ma non è facile: devi calciare in maniera perfetta, a velocità perfetta e il portiere che non la prende. Deve essere nell’angolino, ci sono mille cose…Chissà se riesco a farlo a San Siro”