
Il mini torneo del Torino: Vanoli teme la rabbia dell’Udinese ma i suoi giocatori avranno fame di vittoria?
Il Torino in queste ultime sei giornate di campionato sta giocando un mini torneo tutto suo ossia quello per la conquista del 10° posto, un piazzamento che non porta a nessun trofeo e neppure a evitare di dover iniziare a giocare la prossima Coppa Italia intorno a Ferragosto, figuriamoci poi le coppe internazionali che i granata se le vedranno comodamente seduti sul divano di casa. Questo mini torneo inizia domani con la partita con l’Udinese che si trova nella stessa condizione del Torino, infatti le due squadre sono appaiate a metà classifica. Entrambe vengono da sconfitte i granata da quella col Como, neopromosso, e i bianconeri dal filotto negativo di quattro gare, Verona, Inter, Genia e Milan, la più pesante con un passivo di 4 gol subiti e nessuno fatto.
Ieri a due giorni dalla partita con l’Udinese, che si svolgerà domani alle 12,30 al Grande Torino, in conferenza stampa, fra le altre domande, a Vanoli è stato chiesto se temesse di più la voglia di tornare a vincere dell’Udinese, che ha perso le ultime quattro partite, oppure una sorta di rilassatezza mentale, magari inconscia, che potrebbero avere a questo punto i suoi giocatori? E l’allenatore del Torino ha risposto senza esitazione: “La rabbia dell'Udinese perché viene da quattro sconfitte, perché è una squadra forte, perché sicuramente ci giochiamo questo mini campionato e vogliamo arrivare alla fine”. Ma non ha fatto neppure un cenno, neppure per confutare, su una possibile rilassatezza dei suoi giocatori che sanno perfettamente di essere salvi e di non poter aspirare a nulla se non al traguardo del 10° posto, i distacchi con chi precede (il Milan ha 11 punti in più, la Fiorentina 13, la Lazio 16 e la Roma, che ieri ha battuto il Verona, 17) e il calendario (Udinese, Napoli, Venezia, Inter, Lecce e Roma) sono una pietra tombale su qualsiasi velleità. Si può quindi presupporre che Vanoli ritenga che la sua squadra non possa incappare in alcuna rilassatezza mentale, anche solo inconscia. Da tempo il mister infatti dice che tutte le partite sono delle finali che i suoi per lo più hanno pareggiato. Infatti da dopo le due vittorie consecutive con Milan e Monza, a cavallo fra febbraio e marzo, ci sono stati tre pareggi (Parma, Lazio e Verona) una vittoria (Empoli) e una sconfitta (Como).
Sia molto ben chiaro, il Torino a iniziare dalle ultime due gare del girone d’andata ha perso solo due partite, oltre a quella col Como in precedenza col Bologna, ne ha vinte quattro, Cagliari, Milan, Monza e Empoli, e pareggiate ben nove, Udinese, Parma, Juventus, Fiorentina, Atalanta, Genoa, Parma, Lazio e Verona. Vanoli ha compiuto un mezzo miracolo cambiando il modulo, dal 3-5-2 al 4-2-3-1 e sue varianti, e risollevando la squadra che era arrivata dl primo posto della quinta giornata a quattro lunghezze dal terzultimo, e la risalita era iniziata ben prima che arrivassero alla fine del mercato invernale i rinforzi Biraghi, Casadei e Elmas, ma non il sostituto di Zapata, che era infortunato dal 5 ottobre. E va ricordato anche che nel mercato estivo era stata smantellata la difesa e, anche in questo caso per lo più tardivamente, erano stati presi giocatori che non si sono tutti rivelati all’altezza delle aspettative.
Pur tenendo conto di tutto però resta la sensazione che soprattutto nell’ultimo periodo, al netto di infortuni e acciacchi che hanno colpito alcuni giocatori importanti su tutti Lazaro e Valsic, o squalifiche, Ricci, i giocatori del Torino in campo non diano tutto quello che potrebbero. Magari non è così, per cui non si può far altro che aspettare di vedere cosa faranno a iniziare dalla gara di domani con l’Udinese. Avranno quella fame di vittoria? Onoreranno i tifosi che li sostengono sempre e comunque? Basterà a spronarli l’obiettivo del 10° posto?
Di cuore BUONA PASQUA A TUTTI







