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Lumezzane, Caracciolo: “1° anno in C, bilancio positivo. Mantova e Padova favorite”

Lumezzane, Caracciolo: “1° anno in C, bilancio positivo. Mantova e Padova favorite”TUTTO mercato WEB
mercoledì 24 gennaio 2024, 20:04Serie C
di Daniel Uccellieri
Piazza Affari
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Piazza Affari
Ospite: Andrea Caracciolo ùPiazza Affari con Cristiano Cesarini e Alessandro Sticozzi
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Nella serata di TMW Radio, all’interno di “Piazza Affari”, è intervenuto il Presidente del Lumezzane Andrea Caracciolo.

Un primo bilancio di questo ritorno in Serie C della Lumezzane, riportata da lei e dal suo direttivo, dopo 6 stagioni nei dilettanti?
“Bilancio molto positivo. Abbiamo fatto in 3 anni la vittoria dell’Eccellenza, poi subito la D con una concorrente come l’Alcione e quest’anno - al primo anno in C - non stiamo sfigurando”.

Girone A, seconda vittoria consecutiva della sua squadra, terza delle ultime cinque. Avete interrotto il buon momento del Vicenza, che vi precede in classifica. Cosa ha portato al miglioramento dei vostri risultati nelle ultime giornate?
“A ottobre solo un punto, è vero. Il campionato di C, come ti distrai un attimo, perdi. Il mister è stato bravo a ricompattare l’ambiente e a trasmettere la giusta fiducia. Siamo fiduciosi”.

Avete battuto anche l'Atalanta Under23 in Coppa Italia di Serie C. Come avete trovato i vostri avversari e che ne pensa delle seconde squadre in C?
“Tolgono giocatori validi da crescere a noi altri. Andare all’Atalanta e chiedere giocatori in prestito, ora con la NextGen, è più difficile. Quest’estate avevo adocchiato un giocatore del 2005, ma mi è stato detto che l’avrebbero tenuto. Per queste grandi società è vantaggioso, per noi di provincia meno”.

Tra le squadre che ha affrontato quale può definire la più pronta per la promozione in B?
“Il Mantova ha una grande organizzazione e merita di stare dov’è. Il Padova è una squadra quadrata. Se la giocheranno loro due, con la sorpresa dell’Atalanta U23, che ha almeno quattro o cinque giovani che vedremo in Serie A”.

Avete una squadra molto giovane e avete mantenuto quasi tutti i giocatori delle promozioni consecutive. Avete aggiunto qualche elemento più esperto per la C?
“Prima di tutto abbiamo confermato lo zoccolo duro della D, che erano uomini prima che calciatori, soprattutto. Abbiamo inserito altri giovani, dato che da società di provincia dovevamo dare del minutaggio per avere delle entrate”.

Lei è il terzo miglior marcatore della storia della Serie B e ha visto il campionato evolversi nell'arco di tante stagioni. Che idea si è fatto dei tanti investimenti di proprietà straniere?
“Chi viene ad investire in Italia portano benefici in ogni caso. Siamo in un momento di crisi del nostro Paese. Poche persone hanno voglia e passione da investire. Che lo facciano anche nei settori giovanili, così da avere una Nazionale maggiore più forte, ma questo dipende dagli istruttori”.

C'è un suo erede tra gli attaccanti di oggi in Serie B o qualcuno che le ricorda il suo modo di giocare a livello di caratteristiche?
“Secondo me no. Non perché io mi senta il più forte. Credo che siano cambiati i calciaatori di oggi rispetto a una decina di anni fa. È cambiato il gioco, il modo di vivere”.

Brescia e Feralpisalò?
“Il Brescia ha preso un bravissimo direttore sportivo. Ha preso un signor allenatore con esperienza e che è un allenatore con la “A” maiuscola. La Feralpisalò si sta muovendo bene, gli ultimi risultati fanno ben sperare, soprattutto col 3-0 al Catanzaro, ma c’è ancora un girone da affrontare”.

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