Caso Liguori, Ostellari: "Presunzione d'innocenza è patrimonio del nostro ordinamento"
La condanna a tre anni e quattro mesi in primo grado per violenza sessuale decisa dal Tribunale di Teramo nei confronti dell’attaccante del Padova Michael Liguori ha acceso una forte polemica in casa biancoscudata con la società che ha deciso di non commentare la sentenza finché non arriverà quella definitiva, il tecnico che ha spiegato che il giocatore ‘sarà gestito come tutti gli altri’ e la tifoseria che difende il classe ‘99 da una parte e alcuni esponenti politici, come la consigliera regionale Elena Ostanel, che invece hanno sottolineato come il Padova abbia perso un’occasione per schierarsi in maniera netta contro la violenza sulle donne.
“La vicenda relativa alla condanna di un giocatore del Padova Calcio avrebbe permesso alla società di dare un messaggio forte di condanna della violenza contro le donne. Credo che non basti una volta all’anno scendere in campo con il segno rosso sul volto se poi non si agisce dall’interno per cambiarne il volto, ancora troppo maschilista. - ha spiegato l’esponente politica come riporta Trivenetogoal.it - Non possiamo permetterci di tacere e di voltarci dall’altro lato perché anche le parole che spendiamo contro ogni violenza possono aiutare a contrastarla. Lo deve fare la politica, lo può fare il mondo dello sport, in particolare se chiamato in causa direttamente”.
Sulla questione è intervenuto anche il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari che ha sottolineato come la presunzione d’innocenza sia un cardine del nostro sistema legislativo: “La presunzione di non colpevolezza sino a sentenza definitiva è patrimonio del nostro ordinamento e del sistema costituzionale italiano. La professione o l’attività svolta da un cittadino non possono affievolirla: le legge è uguale per tutti, calciatori e non. - riporta sempre il portale del triveneto - Non mi permetto di entrare nel merito della nota vicenda giudiziaria, proprio perché non conclusa, che riguarda un tesserato dell’Associazione Calcio Padova. Tuttavia confondere un’accusa con una condanna definitiva rischia di configurarsi come una grave manifestazione di populismo. Chi sbaglia paga, ma solo dopo l’accertamento definitivo dei fatti”.