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Pergolettese, Frassi: "Esonero Mussa sofferto, ma la squadra ha un potenziale diverso"
"Abbiamo preso questa decisione perché pensiamo la la squadra abbia un potenziale diverso da quello espresso. Adesso abbiamo dato fiducia a Giacomo Curioni, che conosciamo bene da un anno e mezzo e riteniamo una persona molto preparata, che fa parte un po' del nostro DNA. La società ha la massima fiducia in lui". Così il direttore dell'area tecnica della Pergolettese Massimo Frassi ha spiegato ai canali ufficiali del club la scelta di cambiare la guida della squadra esonerando Giovanni Mussa e promuovendo Curioni.
Direttore, quali sono state le motivazioni che hanno portato all’esonero di Giovanni Mussa?
“Sappiamo benissimo che nel calcio i risultati e i punti siano fondamentali. Abbiamo ritenuto che per la rosa a disposizione, cinque punti in otto partite riteniamo che siano pochi e il primo a pagare è sempre l’allenatore. In questo momento abbiamo preso questa decisione perché riteniamo, veramente, che la squadra abbia un potenziale diverso, non sicuramente da penultima in classifica: questo sarà il futuro che lo dirà se sia così o no. Sono sempre decisioni che dispiace prendere. Devi sempre ponderare, pensarci bene, però in questo momento abbiamo ritenuto che era l'unica soluzione che noi potevamo prendere, l'unica strada che noi potevamo percorrere.”
In diverse dichiarazioni, l'ex allenatore Mussa, ha sottolineato il fatto di avere avuto a disposizione i giocatori in tempi diversi, di dover mettere in campo un numero alto di under, che ci sia bisogno di tempo per farli crescere e che qualche scelta non sia stata fatta di comune accordo.
“Guarda, io posso dire solamente una cosa: che a questa società bisogna fare un monumento. Parlo a livello societario perché, dopo la scomparsa del grande Cesare, che per tanti anni è sempre stato al comando della società in prima persona con grandi sacrifici economici, dobbiamo solo ringraziare Anna che ha deciso di dare continuità alla società: per una donna non è per niente facile. Sicuramente per noi è un anno difficile ma, secondo me, la società ha fatto anche di più di quello che doveva fare. Sulle scelte dei giocatori non voglio fare nessuna polemica, ma penso che siano sempre state approvate dal mister in presenza di noi dirigenti. Sapeva benissimo sin dall’inizio delle problematiche che avrebbe dovuto affrontare, sia per l’utilizzo degli under, che per noi è ossigeno, sia delle potenzialità economiche a disposizione in questo momento. Penso che questa sia un po' una scusante per nascondere qualcosa, non lo so, non riesco a capire queste scusanti, posso solamente ripetere che i giocatori che sono arrivati alla Pergolettese, sono stati approvati sia dall'ex allenatore che dai dirigenti. Adesso abbiamo dato fiducia a Giacomo Curioni, che lo conosciamo bene da un anno e mezzo e lo riteniamo una persona molto preparata, una persona a modo, che fa parte un po' del nostro DNA, un po' familiare diciamo. Abbiamo fatto questa scelta ma sulla quale non abbiamo avuto nessun dubbio. Noi speriamo e siamo certi che questa sia una scelta giusta, poi sarà il campo che lo dirà. In questo momento la panchina è stata affidata a lui e dobbiamo crederci tutti assieme, dobbiamo essere sostenuti da tutti, essere compatti, fare gruppo attorno con lui. Dobbiamo riuscire a toglierci da questa situazione di classifica non molto bella e poi gli daremo I suoi giusti meriti. Poi valuteremo se la scelta, che noi riteniamo corretta, o se dovremo percorrere altre strade: la società ha piena fiducia in Curioni.”
Ti aspetti una reazione anche dal gruppo giocatori?
“Sicuramente! Adesso i giocatori devono capire che con questa scelta societaria col cambio della guida tecnica, diventano molto più responsabili anche loro, si devono prendere le loro responsabilità. Posso dire che la squadra si è sempre impegnata, magari ha avuto dei limiti in certe situazioni, ma sono dei dettagli che magari bisogna curare per questa categoria. Le qualità i giocatori li hanno e, secondo me, oltre che giocatori noi abbiamo preso degli uomini veri.”
Direttore, quali sono state le motivazioni che hanno portato all’esonero di Giovanni Mussa?
“Sappiamo benissimo che nel calcio i risultati e i punti siano fondamentali. Abbiamo ritenuto che per la rosa a disposizione, cinque punti in otto partite riteniamo che siano pochi e il primo a pagare è sempre l’allenatore. In questo momento abbiamo preso questa decisione perché riteniamo, veramente, che la squadra abbia un potenziale diverso, non sicuramente da penultima in classifica: questo sarà il futuro che lo dirà se sia così o no. Sono sempre decisioni che dispiace prendere. Devi sempre ponderare, pensarci bene, però in questo momento abbiamo ritenuto che era l'unica soluzione che noi potevamo prendere, l'unica strada che noi potevamo percorrere.”
In diverse dichiarazioni, l'ex allenatore Mussa, ha sottolineato il fatto di avere avuto a disposizione i giocatori in tempi diversi, di dover mettere in campo un numero alto di under, che ci sia bisogno di tempo per farli crescere e che qualche scelta non sia stata fatta di comune accordo.
“Guarda, io posso dire solamente una cosa: che a questa società bisogna fare un monumento. Parlo a livello societario perché, dopo la scomparsa del grande Cesare, che per tanti anni è sempre stato al comando della società in prima persona con grandi sacrifici economici, dobbiamo solo ringraziare Anna che ha deciso di dare continuità alla società: per una donna non è per niente facile. Sicuramente per noi è un anno difficile ma, secondo me, la società ha fatto anche di più di quello che doveva fare. Sulle scelte dei giocatori non voglio fare nessuna polemica, ma penso che siano sempre state approvate dal mister in presenza di noi dirigenti. Sapeva benissimo sin dall’inizio delle problematiche che avrebbe dovuto affrontare, sia per l’utilizzo degli under, che per noi è ossigeno, sia delle potenzialità economiche a disposizione in questo momento. Penso che questa sia un po' una scusante per nascondere qualcosa, non lo so, non riesco a capire queste scusanti, posso solamente ripetere che i giocatori che sono arrivati alla Pergolettese, sono stati approvati sia dall'ex allenatore che dai dirigenti. Adesso abbiamo dato fiducia a Giacomo Curioni, che lo conosciamo bene da un anno e mezzo e lo riteniamo una persona molto preparata, una persona a modo, che fa parte un po' del nostro DNA, un po' familiare diciamo. Abbiamo fatto questa scelta ma sulla quale non abbiamo avuto nessun dubbio. Noi speriamo e siamo certi che questa sia una scelta giusta, poi sarà il campo che lo dirà. In questo momento la panchina è stata affidata a lui e dobbiamo crederci tutti assieme, dobbiamo essere sostenuti da tutti, essere compatti, fare gruppo attorno con lui. Dobbiamo riuscire a toglierci da questa situazione di classifica non molto bella e poi gli daremo I suoi giusti meriti. Poi valuteremo se la scelta, che noi riteniamo corretta, o se dovremo percorrere altre strade: la società ha piena fiducia in Curioni.”
Ti aspetti una reazione anche dal gruppo giocatori?
“Sicuramente! Adesso i giocatori devono capire che con questa scelta societaria col cambio della guida tecnica, diventano molto più responsabili anche loro, si devono prendere le loro responsabilità. Posso dire che la squadra si è sempre impegnata, magari ha avuto dei limiti in certe situazioni, ma sono dei dettagli che magari bisogna curare per questa categoria. Le qualità i giocatori li hanno e, secondo me, oltre che giocatori noi abbiamo preso degli uomini veri.”
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