Top & Flop di Renate-Virtus Verona
La Virtus Verona fa il colpaccio al “Mino Favini” di Meda, battendo 3-0 un Renate sempre più in difficoltà. Una vittoria meritata per la squadra di Fresco che ritrova il successo dopo due sconfitte consecutive, tiene lontana la zona playout e sì riporta all’undicesimo posto in classifica, quattro punti dietro il Renate.
Partita dominata fin dai primi minuti dalla Virtus Verona che però va all’intervallo senza riuscire a concretizzare una supremazia piuttosto netta. Se il Renate non va sotto, nei primi quarantacinque minuti, il merito è assolutamente di Nobile. Il portiere del Renate sì rende, però, prima protagonista di un episodio controverso. Al 12’ perde palla in area di rigore sotto la pressione di De Marchi e poi lo atterra prima che questo esca dalll’area di rigore. L’arbitro, al contrario, vede il contatto fuori area e assegna una punizione, ammonendo Nobile. L’errore è piuttosto evidente. Graziato dall’arbitro, Nobile sì riscatta tra il 37’ e il 44’ compiendo tre interventi decisivi. Il primo è una parata spettacolare su un tiro da fuori area di Manfrin direttamente nel sette. Poi respinge una conclusione di Pagliuca e sì supera opponendosi anche al tap-in a botta sicura di Mehic. Infine, un minuto prima dell’intervallo chiude lo specchio anche a De Marchi che tutto solo in area poteva, però, calciare meglio. La ripresa inizia con un Renate più propositivo e che sfiora il vantaggio con Calì al 54’. E’ solo un’illusione. Cambia, di nuovo, tutto dopo il sessantesimo quando la Virtus Verona sì guadagna due calci di rigore in poco più di due minuti. Il primo arriva per un’ingenuità di Riviera che con una spallata atterra Pagliuca. Dal dischetto Manfrin porta in vantaggio gli ospiti. Non passano neanche centoventi secondi e il Renate sì fa sorprendere da un lancio lungo dalla difesa per De Marchi che aggancia in area e poi viene travolto da Nobile. Per l’arbitro non ci sono dubbi, rigore e secondo giallo per il portiere che lascia i suoi in inferiorità numerica. Dal dischetto questa volta sì presenta De Marchi che non sbaglia e firma il suo ottavo gol stagionale. Sotto di due gol e con un uomo, il Renate non ha la forza per reagire. All’85’ subisce anche il terzo gol con Contini che segna con un facile tap-in dopo una respinta, non perfetta, di Ombra su un tiro di Rispoli. Il Renate incassa la quarta sconfitta consecutiva. Inizio di 2025 davvero disastroso per la squadra di Foschi che scivola in classifica al decimo posto. Serve una svolta per riprendere le redini di una stagione, ancora, lunga. Ecco Top e Flop della gara.
TOP
Ghezzi (Renate): tra i pochi da salvare per i padroni di casa. Ci prova sulla fascia, tanta corsa e diversi cross (non sempre precisi). Ma è l’ultimo ad arrendersi, anche con il punteggio negativo prova a combinare qualcosa. ATTIVO
Manfrin (Virtus Verona): di nuovo titolare fa subito la differenza sulla fascia sinistra. Tante iniziative, mette in difficoltà la difesa avversaria ed è chirurgico nella ripresa quando sblocca il risultato su calcio di rigore. Dopo una partita come questa toglierlo dall’undici titolare sarà molto difficile. SPIETATO
FLOP
Satriano (Renate): è il rinforzo del mercato di gennaio per un reparto offensivo in difficoltà da inizio stagione. Foschi gli concede subito una chance dal primo minuto, ma l’impatto è tutt’altro che indimenticabile. Pochi palloni toccati, poco movimento e la sua partita dura inevitabilmente solo quarantacinque minuti con il tecnico che lo lascia negli spogliatoi per cercare una scossa. Non sarà certamente, solo, colpa sua, ma fa davvero poco per lasciare una prima buona impressione. RIMANDATO
Nessuno nella Virtus Verona: prestazione praticamente perfetta della squadra gialloblù (oggi in bianco). Approccio positivo, voglia di fare la partita dimostrata fin dai primi minuti. Scelte perfette di mister Fresco. La sua difesa non concede praticamente nulla, il centrocampo vince la sfida e l’attacco dopo quarantacinque minuti di errori di misura è letale nella ripresa. Un successo che dimostra che la Virtus può salvarsi senza grossi affanni. QUALITA’