Ricci: "In C siamo operai del calcio. Turris? Situazione insostenibile"
Sceso in D alla Sarnese, sabato scorso, Luca Ricci è tornato sulla sua esperienza alla Turris dai microfoni di VesuvioLive: "Non sputo nel piatto dove ho mangiato, sarò un calciatore mediocre ma di sicuro sono una persona per bene. Il quadro, però, è lungo e complesso. Ogni giorno ci sentivamo dire dalla società che domani sarebbero stati risolti i problemi, ma quel domani non arrivava mai e diventava difficile capirci qualcosa. Pensare che una società di calcio professionistica sia bloccata per una cifra del genere è preoccupante. I ragazzi che sono rimasti stanno mangiando merda tutti i giorni, la rosa avrà pure dei limiti ma, fino a quando si è potuto fare calcio seriamente, potevamo salvarci e questo mi fa arrabbiare. In C siamo operai del calcio, se mancano i presupposti basilari come il pagamento degli affitti, si va in difficoltà. Io ho le mie risorse ma non è giusto che debba usarle perché non vengo pagato e c'è anche gente che è ad inizio carriera o guadagna di meno".
Ricci parla del futuro: "A novembre avevamo 17 punti, poi sono arrivate le penalizzazioni e sentivo dire che un punto in meno non era importante. In pochi mesi abbiamo preso cinque punti di penalizzazione più gli altri che arriveranno. Io spero sempre in un esito positivo, in questo momento il male minore rappresenta la retrocessione con un titolo pulito, per ripartire dalla D senza strascichi. La scelta di andare via? A livello personale non ce l'ho più fatta, dopo la partita con il Latina siamo andati sotto la curva e la gente era avvelenata. Ho capito che non era più corretto metterci la faccia".