Il fatto della settimana - Taranto, tra sogni infranti e caos societario infinito: la telenovela della crisi rossoblù continua
Il Taranto sta attraversando una delle crisi più gravi della sua storia centenaria, caratterizzata da un tracollo sportivo e societario senza precedenti. La squadra è reduce da 8 sconfitte di fila e 15 totali in campionato, una situazione che ha portato tifosi e addetti ai lavori a desiderare una conclusione anticipata della stagione. La società si trova in una situazione finanziaria disastrosa, con numerosi giocatori che hanno presentato richiesta di messa in mora e sono prossimi allo svincolo d’ufficio se i crediti non verranno saldati.
L'ambiente è reso ancora più teso dalle dure contestazioni della tifoseria, che ha preso di mira anche i giocatori, un tempo esentati dalle critiche. Il silenzio da parte della società e dei protagonisti in campo alimenta il malcontento. La crisi societaria ha radici profonde, risalenti al 31 luglio, quando il socio di maggioranza, Massimo Giove, si è improvvisamente disimpegnato per questioni legate allo stadio. La prospettiva di un esodo invernale di massa appare concreta, con diversi giocatori già esclusi dalle convocazioni e pronti a lasciare il club.
Sul fronte societario, il mancato closing del 13 dicembre con il gruppo Apex Capital Global LLC ha aggravato ulteriormente la situazione. Francesco Ghelfi, designato direttore generale da Apex, ha sollecitato un'accelerazione delle trattative, sottolineando l'urgenza di salvaguardare il titolo sportivo e rimettere in ordine i conti. Le possibilità di salvezza in Serie C sono ormai nulle, e si punta a garantire una transizione il più sana possibile in Serie D, seppur con difficoltà.
Anche la politica locale si è mobilitata. I consiglieri comunali Gianni Liviano e Piero Bitetti, nella settimana che va terminando, hanno presentato una mozione per coinvolgere imprenditori locali nell'acquisizione del club, mentre il senatore Mario Turco ha proposto di avviare una procedura di concordato in continuità per agevolare il trasferimento societario, sul modello di quanto già fatto da Genoa e Sampdoria.
Nel frattempo, la Covisoc ha bloccato il mercato in entrata dei rossoblù a causa del mancato pagamento degli stipendi di settembre e ottobre. Questo provvedimento spinge ulteriormente diversi giocatori verso la rescissione o lo svincolo. Mattia Del Favero, Antonio Matera, Michael Fabbro e Sergio Contessa sono stati tra i primi a lasciare il club (il primo rientrerà alla SPAL, il secondo ha già esordito col Sorrento, mentre il terzo sta trattando la risoluzione, il quarto infine debutterà a breve con il Monopoli), altri come Gianmarco Zigoni potrebbero seguirli a breve.
Sul piano sportivo, la squadra ha affrontato quest'oggi l'altrettanto derelitto Messina in una partita a porte chiuse alla 'Nuovarredo Arena' di Francavilla Fontana, data l’inagibilità dello stadio 'Iacovone'. Tuttavia, l’attenzione verso il campo è stata minima rispetto alla gravità della situazione societaria.
Il gruppo Apex ha avanzato un’offerta al ribasso per l'acquisizione del club, giustificata dal peggioramento delle condizioni finanziarie e dal rischio di retrocessione. In alternativa, si profila l’intervento dell’avvocato Giovanni Di Stefano, che propone un piano di salvataggio da un milione di euro, ma senza un immediato passaggio di consegne.
La situazione del Taranto è ormai al limite, tra default gestionale, ulteriori penalizzazioni imminenti (ricordiamo il già presente -10) e la prospettiva di un futuro sportivo e finanziario sempre più incerto. Occorre un intervento tempestivo e deciso per evitare il collasso definitivo del club.