Inizia il mercato - Cosa aspettarsi dal Catania: esuberi, ancora esuberi e un paio di colpi
Nove punti dalla vetta, sette dal secondo posto, quattro dal terzo. Queste le asticelle, più o meno lontane, più ambiziose per il Catania nella seconda parte di stagione. Il mercato potrebbe dare una mano agli etnei tenendo conto, però, che i rossazzurri sono il team con il monte ingaggi più alto di tutta la Serie C. Gli oltre 11 milioni e mezzo di euro spesi da patron Pelligra per i suoi giocatori sono stati, probabilmente, troppi visti i risultati attuali, considerando che la capolista Benevento, con quasi 10 milioni di euro spesi, si trova con nove lunghezze di vantaggio e che il Monopoli, secondo, ne ha spesi solamente due e mezzo. La cifra monstre, però, risente delle spese pazze dello scorso gennaio, del sorprendente ridimensionamento estivo sulle spalle del neo-arrivato Faggiano e del mancato addio a numerosi esuberi già in estate a causa di tempistiche brevissime.
Ad affrontare il mercato di gennaio, insieme all'ex DS di Trapani e Parma, ci sarà un altro esperto direttore, Ivano Pastore, nominato a Natale braccio destro dello stesso Faggiano.
Gli esuberi, dicevamo in precedenza, restano un nodo non da poco per gli etnei. Da un lato vi sono i cinque fuorilista: Chiricò, Monaco, Rapisarda, Silvestri e Zanellato.
Dall'altro una serie di giocatori ai margini del progetto tecnico o ritenuti comunque cedibili a fronte di offerte: Adamonis, Costantino, D'Andrea, Ierardi, Luperini, Montalto e Verna alcuni dei papabili.
E in entrata? Di sicuro un innesto nel reparto arretrato, viste le carenze strutturali dovute dai diversi infortuni. A centrocampo, inoltre, potrebbe servire un altro nome per rimpolpare il settore in vista del rush finale, anche a seconda delle evenuali uscite. In attacco, infine, una punta, o mezzapunta, che completi un reparto che si regge sulle spalle di Inglese. Giusto un paio di colpi, insomma, per poter puntellare al meglio la rosa quantitativamente e qualitativamente parlando.
La rivoluzione, insomma, sarà in uscita più che in entrata, con Faggiano e Pastore chiamati agli straordinari per consegnare a Toscano una rosa immensamente più corta ma estremamente più utilizzabile.