Abodi: "Se la ripartenza del calcio è questa, non ci siamo..."
Il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, in un'intervista a La Stampa ha commentato le ultime novità del calcio italiano, non senza frecciatine: "Dopo la disfatta di Berlino mi sembra che la prima mossa sia stata indire le elezioni per il 4 novembre: per riflessione intendevo ben altro", ha detto Abodi che non ha lesinato critiche al numero uno della FIGC Gabriele Gravina. L’emendamento Mulè è stato approvato dopo una sua significativa riformulazione che ha, di fatto, messo a tacere gli oppositori: stabilire, nell’autonomia della Figc, che alla Lega di Serie A siano riconosciuti un peso politico e una rappresentanza superiori all’attuale 12 per cento e ai tre membri all'interno del consiglio federale è affermare un criterio di equità e buonsenso. Se ne parla da tre lustri, discutendo, senza approdo, di un riconoscimento a chi contribuisce al benessere del resto del sistema con 130 milioni di euro all’anno di mutualità, versando allo Stato 1 miliardo e 200 milioni di euro di tasse, delle quali un terzo tornano allo sport attraverso il finanziamento pubblico".
Abodi conclude: "Il presidente della Federcalcio Gravina ha detto che c’è tempo fino a 60 giorni prima per tirare le somme, ma, come dicevo, al primo Consiglio federale dopo l’eliminazione agli ottavi di finale ad Euro 2024 mi sarei aspettato al centro del campo altre questioni, altri contenuti e anche una diversa modalità di confronto. Se la ripartenza del calcio è questa, non ci siamo...", riporta TMW.