
Salernitana top in casa, si pensa a dossier sui torti arbitrali. Vincere a Cittadella vale mezza salvezza
A Cittadella per alimentare il sogno salvezza diretta. La Salernitana, rivitalizzata dal fondamentale successo ottenuto contro il Sudtirol, è consapevole che non si può più sbagliare e che un pareggio servirebbe a ben poco. Al Tombolato bisogna fare bottino pieno, non c'è alternativa. Sia per un calendario particolarmente ostico (le trasferte contro Spezia e Sampdoria, sulla carta, sono altamente proibitive), sia perchè occorrono almeno 43 punti per evitare gli spareggi playout, sia perchè il 25 aprile arriverà all'Arechi un Cosenza virtualmente retrocesso e ci potrebbe essere la possibilità di dare una bella spallata alla concorrenza e tirarsi fuori dalle sabbie mobili della classifica. Contro i granata veneti il tecnico Pasquale Marino potrebbe ripartire dalla stessa formazione che ha battuto l'ex Castori sabato pomeriggio. Un 3-4-2-1 a trazione anteriore e con peculiarità totalmente diverse rispetto a quello del suo predecessore. E così Soriano e Verde saranno riconfermati alle spalle di Cerri, mentre in mediana non si toccano Zuccon e Amatucci che stanno crescendo costantemente garantendo quantità e qualità. Sulle fasce praticamente certi di una maglia Ghiglione e Corazza, incomprensibilmente accantonato da Breda nel derby di Castellammare. Il terzetto difensivo sarà invece composto da Ruggeri, Ferrari e Lochoshvili. Sperano di tornare nell'elenco dei convocati i vari Braaf, Simy e Wlodarczyk, attaccanti virtualmente fuori rosa e che Marino non ha preso in considerazione "perchè ho poco tempo, non posso permettermi di fare esperimenti e sarebbe un errore convocare chi non ha avuto minutaggio nel girone di ritorno". Eppure il reparto offensivo della Salernitana continua ad essere sterile e avrebbe bisogno di qualche alternativa in più in panchina: Cerri non segna da inizio gennaio (11 gare di astinenza), Raimondo ha avuto un impatto molto negativo ed è stato fischiato da parte del pubblico di fede granata, lo stesso Verde aggiunge qualità alla manovra, ma ha messo a referto soltanto tre reti, due delle quali su calcio di rigore. Simy resta il "bomber" della squadra con cinque reti in gare ufficiali, ma la sua esclusione scaturirebbe anche da diatribe interne con società e dirigenza: il contratto scadrà a giugno, senza alcuno spiraglio per il rinnovo.
Restando sui numeri, possiamo notare che la Salernitana subisca una metamorfosi totale quando gioca in trasferta. La Bersagliera, assieme alla Carrarese, è la squadra che ha conquistato meno punti in campo esterno (appena 8), con il peggior attacco e una sola vittoria. Quella di Palermo ad ottobre, con Martusciello in panchina. Da gennaio 2023 ad oggi, i campani hanno vinto lontano dall'Arechi in appena 4 circostanze ed è un dato preoccupante in ottica salvezza diretta. A Cittadella, inoltre, l'unico successo nella storia risale all'estate del 2000: si giocava all'Euganeo di Padova, era un match di coppa Italia e finì 0-1 con gol di David Di Michele. Per il resto sconfitte in serie, eccezion fatta per lo 0-0 targato Castori del 16 marzo del 2021, con porte chiuse causa covid e la Salernitana lanciatissima verso la promozione diretta. In casa, invece, statistiche diametralmente opposte: ben 25 punti su 33 sono stati conquistati all'Arechi, frutto di 7 vittorie e 4 pareggi. E' evidente che la spinta del pubblico sia un fattore determinante; alla piazza va dato atto d'aver saputo anteporre il sostegno alla maglia alla contestazione nei confronti della società, rimandata a stagione conclusa. Basti pensare che sabato pomeriggio, dopo il quarto ribaltone tecnico e il ko nel derby con la Juve Stabia, c'erano oltre 14mila spettatori, con curva Sud sold out e centinaia di bambini e famiglie che hanno aderito alle iniziative promozionali messe in campo dall'amministratore delegato Milan. Anche al Tombolato, al netto del giorno festivo, si prevede un esodo incredibile: 1500 biglietti a disposizione per gli ospiti, ma l'assenza di limitazioni nei settori locali favorirà anche l'afflusso dei tantissimi salernitani che risiedono in altre regioni italiane. "Vorremmo avere la sensazione di giocare in casa, il tifo aiuta ed è importante. Anzi fondamentale" ha detto Marino in conferenza stampa. C'è però da sfatare un altro tabù: la sterilità offensiva nei primi tempi. La Salernitana non segna nella prima frazione di gioco addirittura dal 15 dicembre, quando Amatucci beffò Thiam nel derby con la Juve Stabia. Da quel momento una lunga astinenza frutto di approcci negativi e di strategie di gioco rinunciatarie.
Infine la società, su indicazione del proprietario Danilo Iervolino, potrebbe inoltrare un dossier di protesta alla Lega e all'AIA per alcune decisioni arbitrali ritenute penalizzanti. Senza alzare i toni, evitando dichiarazioni pubbliche come accaduto a Castellammare, ma con l'intento di tutelarsi in vista di un rush finale decisivo. La direzione di Marinelli contro il Sudtirol non è piaciuta ai vertici del club, arrabbiati per un calcio di rigore non concesso ai danni di Ferrari e per alcuni cartellini gialli non estratti a danno dei calciatori avversari. Nel dossier si farebbe riferimento anche al gol del Pisa segnato con la mano, al gol annullato a Hrustic a Catanzaro, al penalty non concesso a Mantova per trattenuta su Torregrossa, al rigore non fischiato su Corazza nel derby del Menti e, infine, al pestone di Prestia su Soriano a Cesena (situazione che solitamente comporta una revisione al VAR). "Non vogliamo alibi, ma ogni punto è fondamentale e ci sono state una serie di situazioni che non ci sono piaciute. L'arbitro ha rovinato la partita, il rosso a Njoh non c'era e ci mancano due rigori" aveva tuonato Valentini la settimana scorsa. Anche la tifoseria, attraverso una serie di comunicati, ha chiesto al club di intervenire consentendo all'addetto all'arbitro di essere presente in panchina anche nelle gare in trasferta.
Restando sui numeri, possiamo notare che la Salernitana subisca una metamorfosi totale quando gioca in trasferta. La Bersagliera, assieme alla Carrarese, è la squadra che ha conquistato meno punti in campo esterno (appena 8), con il peggior attacco e una sola vittoria. Quella di Palermo ad ottobre, con Martusciello in panchina. Da gennaio 2023 ad oggi, i campani hanno vinto lontano dall'Arechi in appena 4 circostanze ed è un dato preoccupante in ottica salvezza diretta. A Cittadella, inoltre, l'unico successo nella storia risale all'estate del 2000: si giocava all'Euganeo di Padova, era un match di coppa Italia e finì 0-1 con gol di David Di Michele. Per il resto sconfitte in serie, eccezion fatta per lo 0-0 targato Castori del 16 marzo del 2021, con porte chiuse causa covid e la Salernitana lanciatissima verso la promozione diretta. In casa, invece, statistiche diametralmente opposte: ben 25 punti su 33 sono stati conquistati all'Arechi, frutto di 7 vittorie e 4 pareggi. E' evidente che la spinta del pubblico sia un fattore determinante; alla piazza va dato atto d'aver saputo anteporre il sostegno alla maglia alla contestazione nei confronti della società, rimandata a stagione conclusa. Basti pensare che sabato pomeriggio, dopo il quarto ribaltone tecnico e il ko nel derby con la Juve Stabia, c'erano oltre 14mila spettatori, con curva Sud sold out e centinaia di bambini e famiglie che hanno aderito alle iniziative promozionali messe in campo dall'amministratore delegato Milan. Anche al Tombolato, al netto del giorno festivo, si prevede un esodo incredibile: 1500 biglietti a disposizione per gli ospiti, ma l'assenza di limitazioni nei settori locali favorirà anche l'afflusso dei tantissimi salernitani che risiedono in altre regioni italiane. "Vorremmo avere la sensazione di giocare in casa, il tifo aiuta ed è importante. Anzi fondamentale" ha detto Marino in conferenza stampa. C'è però da sfatare un altro tabù: la sterilità offensiva nei primi tempi. La Salernitana non segna nella prima frazione di gioco addirittura dal 15 dicembre, quando Amatucci beffò Thiam nel derby con la Juve Stabia. Da quel momento una lunga astinenza frutto di approcci negativi e di strategie di gioco rinunciatarie.
Infine la società, su indicazione del proprietario Danilo Iervolino, potrebbe inoltrare un dossier di protesta alla Lega e all'AIA per alcune decisioni arbitrali ritenute penalizzanti. Senza alzare i toni, evitando dichiarazioni pubbliche come accaduto a Castellammare, ma con l'intento di tutelarsi in vista di un rush finale decisivo. La direzione di Marinelli contro il Sudtirol non è piaciuta ai vertici del club, arrabbiati per un calcio di rigore non concesso ai danni di Ferrari e per alcuni cartellini gialli non estratti a danno dei calciatori avversari. Nel dossier si farebbe riferimento anche al gol del Pisa segnato con la mano, al gol annullato a Hrustic a Catanzaro, al penalty non concesso a Mantova per trattenuta su Torregrossa, al rigore non fischiato su Corazza nel derby del Menti e, infine, al pestone di Prestia su Soriano a Cesena (situazione che solitamente comporta una revisione al VAR). "Non vogliamo alibi, ma ogni punto è fondamentale e ci sono state una serie di situazioni che non ci sono piaciute. L'arbitro ha rovinato la partita, il rosso a Njoh non c'era e ci mancano due rigori" aveva tuonato Valentini la settimana scorsa. Anche la tifoseria, attraverso una serie di comunicati, ha chiesto al club di intervenire consentendo all'addetto all'arbitro di essere presente in panchina anche nelle gare in trasferta.
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