
Foscarini sul Cittadella: “Stupito dal cambio in panchina. Ora un modulo più offensivo”
Finora non si può certo dire che le ultime settimane del Cittadella abbiano lasciato i tifosi soddisfatti. Con quattro sconfitte nelle ultime cinque ora la squadra si ritrova infatti a ridosso della zona play-out. A parlare del momento dei granata è stato l’inimitabile mister Claudio Foscarini, che ha allenato i veneti per dieci anni. Queste le sue parole al Gazzettino di Padova:
“Ci sono stagioni così, come l’attuale, contrassegnata da alti e bassi: bisogna metterle in preventivo all’inizio dell’anno, quando si cambia molto e si punta su qualche scommessa. Il direttore conosce perfettamente queste casistiche, così come la società. Mi ha invece meravigliato molto l’avvicendamento in panchina, dall’esterno però non posso esprimermi nel merito”.
“L’impressione che mi sono fatto è che il Cittadella sia molto attento a non perdere l’equilibrio, rischi poco, ma deve trovare qualche risultato: un modulo più offensivo può aiutare in questo senso. Mi sono accorto che in certe partite la squadra si è smarrita troppo presto. Si può perdere anche contro il Südtirol, ma lo scoramento non è da Cittadella, la fragilità non rientra nel Dna granata. L’ambiente comunque è il dodicesimo uomo e può sorreggere la squadra e il suo allenatore: altre realtà non possono contare su tutto ciò”.
“Ci sono stagioni così, come l’attuale, contrassegnata da alti e bassi: bisogna metterle in preventivo all’inizio dell’anno, quando si cambia molto e si punta su qualche scommessa. Il direttore conosce perfettamente queste casistiche, così come la società. Mi ha invece meravigliato molto l’avvicendamento in panchina, dall’esterno però non posso esprimermi nel merito”.
“L’impressione che mi sono fatto è che il Cittadella sia molto attento a non perdere l’equilibrio, rischi poco, ma deve trovare qualche risultato: un modulo più offensivo può aiutare in questo senso. Mi sono accorto che in certe partite la squadra si è smarrita troppo presto. Si può perdere anche contro il Südtirol, ma lo scoramento non è da Cittadella, la fragilità non rientra nel Dna granata. L’ambiente comunque è il dodicesimo uomo e può sorreggere la squadra e il suo allenatore: altre realtà non possono contare su tutto ciò”.
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