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Mantova, Possanzini: "Momento complicato, ma contro la Cremonese gara speciale"
Vigilia di gara per il Mantova, che domani pomeriggio affronterà la Cremonese in occasione della 13ª giornata del campionato di Serie B. Del confronto, come si legge su mantovauno.it, ha parlato il tecnico dei virgiliani Davide Possanzini: "Stiamo preparando la gara con cura, nei minimi dettagli, conoscendo le qualità degli avversari. Ci arriviamo consapevoli di aver raccolto poco rispetto a quanto abbiamo prodotto. Sappiamo che a volte non c’è una soluzione vera e propria quando ci sono questi momenti, io sono tranquillo, i ragazzi pure, mi hanno dimostrato che stanno bene fisicamente e mentalmente. Hanno voglia, c’è un’occasione importante contro una squadra forte, in casa, in un ambiente molto caldo. Dobbiamo essere consapevoli di poter fare una grande partita”.
A far paura è la qualità della squadra di Corini, che secondo i dati è il doppio più concreta del Mantova: “Ci sono giocatori di qualità, che sfruttano tantissimo le occasioni, a differenza nostra: il 40% di quanto creano, contro il nostro 17%. Dobbiamo stare attenti, fare una partita come sempre curando ogni fase del gioco, cercando di stare sul pezzo, concentrati. Diamo tutto, sarà una partita difficile, come nelle ultime quattro, quando abbiamo affrontato le migliori. Bisogna spingere sull’acceleratore e dare il massimo. Contro i grigiorossi non è una partita come le altre, i ragazzi lo sanno: bisogna perseverare sulla strada che stiamo facendo. Sappiamo che importanza ha a Mantova questa partita per i tifosi, quanto ci tengono. Ci stanno seguendo in massa nonostante alcuni risultati non positivi, il dispiacere che hanno. Questo ci rende tristi: dà fastidio. Noi facciamo di tutto per regalare gioie alla piazza”.
La fiducia è comunque l'aspetto più importante: “Ci sono dei momenti in cui non riesci a vincere: è qui che si vede il gruppo, quanto siamo attaccati alla nostra idea. Importante non perdere fiducia da parte di giocatori e ambiente. Io sono tranquillo e credo che quando una squadra sfoggia certe prestazioni viene ripagata”.
Una nota va poi al passato, perché la carriera di Possanzini da calciatore si è conclusa proprio a Cremona: "Sono stato molto bene anche lì, nonostante come sia finita la società mi ha permesso nei sei mesi successivi di lavorare a stretto contatto con la prima squadra e da li ho cominciato a capire quale fosse il mio percorso dopo il calcio. Da lì è partito tutto: ringrazierò sempre il presidente che ha sempre creduto in me, prima come uomo e poi come calciatore”.
A far paura è la qualità della squadra di Corini, che secondo i dati è il doppio più concreta del Mantova: “Ci sono giocatori di qualità, che sfruttano tantissimo le occasioni, a differenza nostra: il 40% di quanto creano, contro il nostro 17%. Dobbiamo stare attenti, fare una partita come sempre curando ogni fase del gioco, cercando di stare sul pezzo, concentrati. Diamo tutto, sarà una partita difficile, come nelle ultime quattro, quando abbiamo affrontato le migliori. Bisogna spingere sull’acceleratore e dare il massimo. Contro i grigiorossi non è una partita come le altre, i ragazzi lo sanno: bisogna perseverare sulla strada che stiamo facendo. Sappiamo che importanza ha a Mantova questa partita per i tifosi, quanto ci tengono. Ci stanno seguendo in massa nonostante alcuni risultati non positivi, il dispiacere che hanno. Questo ci rende tristi: dà fastidio. Noi facciamo di tutto per regalare gioie alla piazza”.
La fiducia è comunque l'aspetto più importante: “Ci sono dei momenti in cui non riesci a vincere: è qui che si vede il gruppo, quanto siamo attaccati alla nostra idea. Importante non perdere fiducia da parte di giocatori e ambiente. Io sono tranquillo e credo che quando una squadra sfoggia certe prestazioni viene ripagata”.
Una nota va poi al passato, perché la carriera di Possanzini da calciatore si è conclusa proprio a Cremona: "Sono stato molto bene anche lì, nonostante come sia finita la società mi ha permesso nei sei mesi successivi di lavorare a stretto contatto con la prima squadra e da li ho cominciato a capire quale fosse il mio percorso dopo il calcio. Da lì è partito tutto: ringrazierò sempre il presidente che ha sempre creduto in me, prima come uomo e poi come calciatore”.
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