Where there is a will, there is a way. Come la Premier ha superato gli ostacoli della Brexit

Nella mattinata di oggi, a Londra, Tuttomercatoweb.com sarà presente all'Ambasciata d'Italia nel Regno Unito: l'Ambasciatore Inigo Lambertini, insieme alla Camera di Commercio Italiana in UK, organizza "Italia-Inghilterra, derby d'Europa", evento dedicato proprio alla gara di stasera. Aprirà in prima mattinata la presenza di alcuni grandi volti del calcio come Gabriele Gravina, numero uno della FIGC, poi Fabio Capello, Gianfranco Zola, Angelo Ogbonna e Jorginho. Poi un dibattito su Serie A e Premier senza scordare la tematica della Brexit e del calciomercato, alla presenza anche di uomini mercato come i direttori italiani con base in Inghilterra, Filippo Giraldi e Cristiano Giaretta, il Presidente ADICOSP, Alfonso Morrone, e grandi agenti internazionali come Rafaela Pimenta, Giovanni Branchini, Roberto De Fanti e Alessio Ceccarelli.

Brexit e calcio: cosa è cambiato?
Lo scorso 14 giugno la Football Association e il Ministero dell'Interno hanno approvato cambiamenti sostanziali al GBE, ovvero il Governing Body Endorsment, di fatto l'equivalente il permesso di soggiorno lavorativo. Dopo l'introduzione della Brexit, infatti, per lavorare nel Regno Unito serve un permesso ottenibile in base a un punteggio e questo anche nel calcio. Le discriminanti: presenze nelle Nazionali, senior o giovanili. Qualità del club di provenienza e della fascia di punteggio del campionato di provenienza, numero di presenze nei club sia in campionati nazionali che internazionali. Chiunque ottenesse (e ottenga) questo punteggio poteva automaticamente sbarcare nei campionati inglesi, altrimeni erano già allora state introdotte delle eccezioni (valutate dall'Exceptions Panel) le cui maglie adesso si sono allargate.

Gli ESC
I criteri per il GBE introdotti nel dicembre del 2020 sono stati modificati con l'introduzione della ESC, traducibile come Elite Significant Contribution riferibile a un singolo calciatore. Cosa significa? Tutto e niente: chiunque non dovesse raggiungere il punteggio per il GBE potrebbe, nel caso, rientrare in una delle ampie casistiche per avere una deroga. Aver giocato in una competizione giovanile o maggiore nazionale per una delle prime 50 Nazionali del ranking o in cinque competizioni giovanili o senior per quelle fuori dalle Top 50. Aver giocato almeno una gara a livello intenzionale, aver giocato almeno cinque gare a livello domestico, anche queste a livello senior o giovanile. Non solo: possono fare domanda per essere ESC i giocatori dei campionati dalle fasce 1 a 5, ma anche quelli di campionati di fascia 6 possono fare domanda se parte delle rispettive Nazionali.

Gli slot per gli ESC
Ogni club di Premier e Championship può tesserare 4 giocatori ESC a stagione, quelli di League One e League Two invece due, un numero che però andrà a diminuire dalla prossima stagione se i giocatori inglesi non dovessero trovare spazio all'interno della squadra, con dei criteri specifici. Lo stesso, però, vale anche per le Nazionali: se un club ha tre o più giocatori che giocano nelle Under inglesi, sopra a determinati (bassi) standard nelle ultime tre stagioni, allora garantisce l'aumento degli slot per un massimo di quattro. Non solo: raggiungendo determinati requisiti, i giocatori arrivati come ESC possono ottenere il GBE, liberando dunque spazio per un ulteriore calciatore.