Venezia, di più era difficile chiedere. Ora a Di Fra serve la spinta dal mercato
L'impressione e la sensazione prima della partita era chiara in casa del Venezia: se l'Inter fa l'Inter, ci sarà poco da poter controbattere. E l'Inter ha tirato fuori il meglio di sé per 45 minuti, durante i quali i veneti sono stati effettivamente dominati senza mai tirare in porta. Questa sensazione poi era rimarcata dall'emergenza totale: 6 assenti prima della partita, fra infortunati e giocatori in uscita per il mercato, poi fuori anche Altare, poi pure Sagrado, partito al suo posto, ha alzato bandiera bianca dopo mezz'ora. Un Everest.
Il bicchiere mezzo pieno?
Un lato positivo seppur in un'altra sconfitta c'è, eccome. La ripresa degli arancioneroverdi è stata di puro orgoglio, in mezzo ad altre occasioni nitide create dall'Inter, a partire da quella di Frattesi, ipnotizzato da Stankovic. Dall'occasione capitata a Doumbia (ragazzo arrivato direttamente dalla Serie C, a proposito di emergenza), poi il palo di Busio, infine la chance a Pohjanpalo in pieno recupero. Prendendo i singoli, Stankovic e Idzes ieri sono stati decisamente sopra le righe.
La spinta che serve dal mercato
Ci si chiedeva a fine primo tempo come Di Francesco avrebbe potuto rimediare ad una partita storta, non avendo cambi: beh, questa volta anche alcuni dei nuovi entrati hanno dato il loro contributo, come Bjarkason - che lentamente sta ritrovando la miglior forma - nel finale ha partecipato agli assalti dei suoi. Ma se per questa volta era difficile chiedere di più, ora la spinta serve, e presto, dal mercato. A partire da Zerbin, trattenuto "a tempo dal Napoli in attesa di capire la situazione-Kvara, fino ai difensori (ne sono rimasti arruolabili 2 di ruolo, oggi come oggi), ed alle punte di scorta. Già c'erano limiti strutturali, a maggior ragione in una situazione di emergenza totale per gli infortuni. Ed a Parma mancherà anche Zampano, per squalifica.
L'appunto sui giovani: "Vanno aspettati"
Ultimo appunto va fatto sui giovani in crescita. Di Francesco in conferenza ha detto rispondendo su Stankovic: "Ne abbiamo parlato, è in continua crescita. La differenza è che bisogna avere coraggio, voi li ammazzate dopo una partita fatta male. I giovani hanno bisogno di sostegno. Vanno supportati e sopportati nelle difficoltà". Ecco, da Stankovic a Oristanio e Nicolussi Caviglia una cosa va ribadita: ad inizio anno erano tutt'altri giocatori. Merito a chi li ha scelti e merito a chi ha creduto in loro.