TMW - Pirlo: "Juve-Inter? Non vale molto, è presto. Per fortuna sono disinteressato"
Presente all'evento Orientamenti 2023 a Genova, il tecnico della Sampdoria, Andrea Pirlo, ha parlato di vari argomenti, partendo da quello che ritiene il successo più grande della sua carriera: "È normale che possa rispondere il mondiale 2006. E’ stata l cosa più bella per me e per tutti i miei compagni. Ho iniziato da piccolo pensando di vincere un mondiale, l’ho realizzato e meglio di così non poteva andare".
Italia 2006 non era favorita.
"Non era iniziata nel migliore dei modi quel Mondiale. Alcuni miei compagni erano stati tirati in ballo, il mister uguale. Abbiamo cercato di isolarci da tutto cercando di capire che eravamo da soli contro tutti. Da lì si è creato un gruppo fortissimo dove non era importante il singolo ma il collettivo. Da lì sono nate le vittorie. Nonostante fossimo accerchiati dalle notizie, siamo rimasti uniti pensando solo al nostro lavoro. Siamo riusciti a mettere da parte tutto il resto per compiere qualcosa di grande".
Ci sono stati anche momenti non facili.
"Ho vinto ma anche perso. Ho vinto ma ho perso due finali di Champions, una finale dell’Europeo. Le sconfitte sono peggiori perchè le ricordi e cerchi un motivo. Ho vinto però molto più di quanto ho perso e mi ritengo fortunato".
Cosa pensa di Juventus-Inter?
"Per fortuna sono disinteressato, preferisco guardare le partite di Serie B. Guarderò Juve-Inter, partita storica. Speriamo possa vincere il migliore. Si giocano non tanto perchè siamo ancora lontani ma vincere ti porta energia".
Una favorita?
"Non credo. Se la giocheranno alla pari".
Come vede la Nazionale di Spalletti?
"Bene. Domani avranno una prima importante ma vedo un po’ di idee di Spalletti. E' un allenatore bravo e che ho sempre stimato a livello umano. Dobbiamo tifare per lui e per tutti perchè non possiamo mancare all’appuntamento degli Europei sia per il nostro movimento calcistico ma anche per il nostro Paese".
Un allenatore che ricorda di più?
"Ho avuto tanti allenatori bravi nella mia carriera. Da Mazzone a Lippi, Ancelltotti, Donadoni. Ora ne dimentico qualcuno ma ne ho avuto tanti di altissimo livello. Quando ho iniziato ad allenare ho messo un po’ di loro cose nella mia testa perchè quando sei allenato da così tanti grandissimi allenatori è normale che tu possa attingere da loro".