TMW - Musah al Milan, l'ex allenatore al Giorgione: "Fisicamente era pazzesco"

Il centrocampista Yunus Musah è ormai ad un passo dal Milan e per raccontarlo nei dettagli, e ricordare qualche aneddoto del suo passato italiano nei dilettanti del Giorgione (squadra di Castelfranco Veneto, sua città natale) a "A tutto mercato minuto per minuto", trasmissione in collaborazione tra TMW e Radio Sportiva è intervenuto il suo ex allenatore Marco Mugnon: "Era un bambino, ha fatto i Pulcini, aveva 10 anni ma era un ragazzo solare, sorridente e con tanta voglia di fare. Si vedevano delle qualità soprattutto umane, tecnicamente devo dire che non era eccelso, negli anni è migliorato molto. I genitori avevano una merceria a Castelfranco, suo padre più delle qualità tecniche voleva sapere da me se si comportava bene o no. Ricordo un atteggiamento positivo e il sorriso. Una mentalità molto bella, che al giorno d'oggi non è facile trovare. Spesso dopo un tempo gli dicevo che doveva far correre anche gli altri, non serviva che mi facesse tutti i ruoli lui! Era una cosa incredibile, fisicamente era già un mostriciattolo".

Pioli è l'allenatore giusto per lui?
"Io purtroppo sono interista (ride, ndr). E tra l'altro so che potevano esserci possibilità per l'Inter e mi dispiace, da allenatore però sono contentissimo perché Pioli in questi anni ha fatto un gran lavoro. Non so se andare all'Inter gli avrebbe fatto bene, ora gli serve un mister che gli dia spazio. Spero abbia preso la scelta giusta, gli auguro tutto il bene di questo mondo".

Qual è il suo ruolo?
"Quando lo allenavo io poteva fare davvero tutto, era una cosa pazzesca a livello fisico e motorio. Io lo farei giocare esterno a destra o a sinistra. So che in nazionale fa il mediano a due, ma per me il suo ruolo è un altro. L'importante, e quello che mi interessa, è comunque che giochi".

Organizzerete una sorta di rimpatriata?
"Lui è rimasto la stessa persona di prima, sempre umile e aperto agli altri. Ai ragazzi che alleno dico sempre che se finiscono a giocare in qualche squadra forte e mi vogliono invitare da loro, non mi tiro indietro... Sarebbe bello".

Ha già curriculum per essere un 2002.
"Lo vedo ancora come il mio ragazzo, un po' il bambino che era. Certo, gli anni sono passati, ma per lui giocare è sempre stata una cosa bella e da fare con il sorriso. Gli auguro di fare bene".