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Roma, Koné: "Ho pensato tutta la notte al palo di Empoli. 8 ammonizioni? Troppe"

Roma, Koné: "Ho pensato tutta la notte al palo di Empoli. 8 ammonizioni? Troppe"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 19:30Serie A
di Simone Lorini

Manu Koné, centrocampista di Roma e Francia, ha rilasciato una intervista a L'Équipe parlando del proprio ruolo e dei primi mesi in Italia: "Ho sempre ritenuto che un centrocampista debba saper ricoprire tutti i ruoli in questa zona. Ho la capacità di fare sia il 6, sia l'8, ma sono un giocatore a cui piace chiamare, avere la palla e recuperarla. Francamente, se potessimo creare una posizione '6-8', sarebbe l’ideale (sorride, ndr). Mi piace essere in entrambe le zone ed è quello che mi chiede mister Ranieri".

Una cosa che devi migliorare riguarda il livello disciplinare. Hai ricevuto otto ammonizioni in questa stagione. C'è una spiegazione?
"(Ride, ndr) Onestamente? Già gli arbitri sono un po' eccessivi. Ma quando sei un giocatore che ha voglia, inevitabilmente c’è un po’ di foga in eccesso. È vero che devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra. Ranieri mi chiede di migliorare su questo. Ma io mi impegno. Sto solo cercando di fare bene".

Un avversario ha mai provato a intimidirti fin dall'inizio?
"(Ride, ndr) Ne parlavo con Evan Ndicka a Roma. Abbiamo parlato delle nostre prime partite professionistiche e in una delle prime da titolare in Ligue 1 è stata contro il Lione. Ho commesso un errore nei confronti di Memphis Depay; lui si è arrabbiato e ammetto che ero un po' intimidito. Vedere Memphis Depay che ti urla contro e tutto il resto... Poi è calcio, niente mi spaventa. Ad esempio, a volte perdo palloni ma questo non mi rallenta. Se non ci provi, finirai la partita con rimpianti".

Ti ritrovi a rimuginare sulle azioni la sera quando torni a casa?
"Ovviamente! Fare il calciatore è duro, eh! A Empoli, ad esempio, ho colpito il palo. Ci ho pensato tutta la notte. In realtà, devo accettarlo. Avrei potuto tirare tra le gambe del portiere, avrei potuto fare un pallonetto. Ma ho dribblato il portiere e ho colpito il palo. Poco prima dell'azione, nello spazio di due secondi, mi pongo almeno venti domande. Te lo giuro! Tutto è troppo veloce. Vedo le gambe del portiere, vedo lo spazio sinistra, a destra, nell'angolo sinistro, nell'angolo destro, mi dico: "Lo sto superando" e colpisco il palo. Fortunatamente abbiamo vinto".

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