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Garlando: "Le lacrime diverse di Tonali e Ancelotti. Domiciliari? Sì, ma a casa di Carletto"

Garlando: "Le lacrime diverse di Tonali e Ancelotti. Domiciliari? Sì, ma a casa di Carletto"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
domenica 15 ottobre 2023, 15:34Serie A
di Simone Lorini

Luigi Garlando, prima firma della Gazzetta dello Sport, analizza i temi dell'ultima settimana calcistica nel suo editoriale di oggi: "Dicono che Sandro Tonali, rientrato a Milano, dopo la consegna dell’avviso di garanzia e la conseguente notte da incubi a Coverciano, sia scoppiato a piangere. Mercoledì scorso, a Parma, durante la cerimonia per la consegna della laurea honoris causa in Scienze Motorie, ha pianto anche Carlo Ancelotti. Lacrime diverse, distanti, ma forse è utile accostarle. Era prevedibile che l’allenatore del Real Madrid si commuovesse nella sua terra, l’Emilia, nella città che è stata la sua culla di calciatore e l’alba della sua carriera di allenatore, ma non con quell’intensità di emozione.

Lui ha attribuito la causa «alla genetica»: «In famiglia ci commuoviamo facilmente». In cerimonie del genere, c’è chi ringrazia, sorride, ritira pergamena, tocco e se ne va. E poi c’è Carlo Ancelotti che, a 64 anni, con 4 Champions da mister in salotto (l’unico) e 5 campionati-top vinti (l’unico), resta muto davanti al leggio, con gli occhi umidi, perché le parole non salgono e tira su con il naso. È stato uno spettacolo di sensibilità e di umanità".

E ancora: "Il Dottor Carlo ha educato generazioni di giovani calciatori, a suo modo: «Io sono calmo per carattere. Qualcuno può scambiarlo per debolezza, ma non userò mai la frusta, anche se me lo chiedono. Io preferisco ottenere le cose con la persuasione, piuttosto che con la percussione. Me lo ha insegnato Arrigo Sacchi». Ecco, potrebbe essere un’idea per rieducare i colpevoli, individuati dall’inchiesta scommesse, ancora nebulosa: i domiciliari, ma a casa di Carletto. Rischierebbero di prendere qualche chilo, ma frequentandolo a tavola, agli allenamenti e alle partite, ascoltandolo, forse imparerebbero che cos’è la passione vera che ti rende immune dalle tentazioni e ti avvicina alla felicità. Sarebbe terapeutica anche una visita forzata al Giro d’Italia".

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