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De Siervo: "Minuto di silenzio? Bisogna capire gli usi degli altri. Serie A all'estero in futuro"

De Siervo: "Minuto di silenzio? Bisogna capire gli usi degli altri. Serie A all'estero in futuro"TUTTO mercato WEB
domenica 5 gennaio 2025, 09:55Serie A
di Ivan Cardia
fonte Inviato a Riyadh

L’amministratore delegato di Lega Serie A, Luigi De Siervo, incontra i cronisti presenti a Riyadh per la Supercoppa italiana. Diretta testuale a cura di TMW.

9.20 - L'inizio della conferenza stampa è previsto alle 9.30

9.30 - Inizia la conferenza stampa di De Siervo.

Quinta finale in Arabia Saudita. Si può fare meglio a livello di contratti, di pubblico, di condivisione delle nostre tradizioni pensando al minuto di silenzio?
"Si può migliorare su tutto, in generale. Quanto alle tradizioni mi pare una domanda: Paese che vai, usanze che trovi. È come entrare in una moschea con le scarpe, dobbiamo capire il contesto: non è una mancanza di rispetto verso l'Italia o verso Agroppi, non lo è stata neanche verso Beckenbauer o Riva in passato. Qui c'è una tradizione diversa, la globalizzazione omogeneizzata non è compito della Lega Serie A: quando la Figc ha proposto questa cosa, abbiamo pensato insieme che sarebbe stato più opportuno farne un omaggio vero e proprio, evitando una brutta figura. Per quanto riguarda il pubblico, c'è un tema generalizzato che riguarda il sistema calcio: qui faticano a riempire gli stadi, peraltro entrano a gara in corso di svolgimento. Da noi è diverso, in realtà nella prima semifinale c'erano comunque 16mila persone, ma sono entrate dopo qualche minuto e ci sorprende. Coinvolgendo influencer del'area potremmo fare meglio, è una specificità connessa al nostro partner locale, ma negli ultimi anni l'evento è sempre cresciuto negli anni. Visto il livello delle squadre partecipanti, c'è una partecipazione dei tifosi generalizzata e bella. A livello di contratto, stiamo guardando al futuro: quest'area ci vuole e crede nel nostro calcio, per i vertici del pallone saudita la Serie A è il campionato più bello al mondo specie in termini di competitività. Ci viene riconosciuta la capacità di aver creato un campionato aperto in tutte le fasce di punti".

Avete pensato ai prossimi anni?
"Sinceramente non abbiamo parlato di un rinnovo, è un contratto che durerà oltre questa edizione per altri quattro anni con altre due edizioni da disputare qui. Aspettiamo di fare un bilancio, mi pare di capire che da parte loro ci sia interesse: le squadre comunque firmando il contratto si sono lasciate la possibilità di scegliere il format. Io penso che a quattro sia il modello migliore, funziona da tutti i punti di vista ed è un elemento di crescita complessiva per il calcio italiano. Se dovesse dipendere dalla Lega insisteremmo per giocare sempre una fase finale a quattro".

Come sono i rapporti con l'Arabia Saudita?
"C'è una relazione molto buona, siamo stati tra i primi a credere in questa destinazione. Qui si è aperto un mercato interessante, i partner locali hanno fatto una scelta fortemente indirizzata a far crescere il calcio locale per arrivare alle prime 8-9 leghe al mondo e ci riusciranno. I risultati di vendita all'estero funzionano in base ai tifosi: la Lega Serie A, in passato, quando era ai vertici del calcio europeo, ha perso il treno della globalizzazione chiudendosi in sé stessa. Oggi usiamo la Supercoppa per esportare il nostro calcio".

Ritorno in Italia da escludere?
"Non vogliamo escludere l'Italia, potremmo farlo anche per meno soldi. Non è un tema di soldi: si fa una valutazione solo in base a questo, ma il tema è la costruzione di un mercato e di una relazione. Non basta una partita, ma una relazione costante nel tempo: siamo venuti qui 7-8-10 volte in un anno. Qui creiamo academy, aiutiamo le società a sviluppare talenti. Lavorare con realtà importanti come i nostri club, votati alla creazione di talento, è un elemento che a loro interessa: questa interazione, se noi stiamo chiusi nel nostro Paese pensando ai nostri tifosi, che sono la nostra forza, non facciamo una buona gestione della property intellettuale della Serie A nel complesso".

In Italia è arrivato anche un giocatore saudita come Saud Abdelhamid alla Roma.
"Gli faccio i complimenti, non è facile. È il primo di una generazione di ragazzi sauditi che giocherà all'estero, il nostro calcio è formativo e lo è stato per tanti Paesi. Saud è un bell'esempio di quello che può essere, auguro a lui e alla Roma di poter disputare la prossima Supercoppa italiana".

L'idea di formare dei vivai dei club in Arabia?
"In questo momento non esiste un progetto gestito dalla Lega in tal senso, ma è una cosa che ci è stata chiesta".

Le cifre di questa Supercoppa?
"Lo faremo, i contratti continuano a produrre effetti e continuano ad arrivare proposti. I benefici per le squadre derivano sia dai diritti Tv che dalle sponsorizzazioni: dopo la conferenza stampa sapremo darvi le cifre corrette, progressivamente aumentate".

Sarà possibile da qui a nove anni vedere una partita di Serie A qui in Arabia Saudita?
"Ci stiamo lavorando da cinque anni, vorremmo imitare NFL e NBA che lo fanno da anni. Le partite dello sport americano continuano a crescere in maniera significativa: avviene per consentire a loro di aprire nuovi mercati in Europa. Sono fiducioso sul fatto che sarà possibile, sarebbe un fatto rivoluzionario che per ora non è possibile: c'è stato un contenzioso sul tema già nel 2019, ci sono stati dei passi avanti significativi. Resto ottimista, penso che si potrà giocare in futuro: non credo che sia corretto giocare più di una partita a stagione lontano dall'Italia e non credo possa essere una partita importante come per esempio avverrà domani col derby. Penso che sarà una partita 'normale' di campionato, non una top perché vanno rispettati i nostri tifosi. Ma stiamo parlando di una partita a campionato, intendiamoci".

L'anno scorso aveva parlato della possibilità di convenzioni per far arrivare i tifosi dall'Italia.
"Abbiamo fatto tanto, costruendo dei pacchetti commerciali con Visit Saudi con costi contenuti. C'erano due offerte: una possiamo definirla da 'curva' e l'altra da 'tribuna'. Avevano dei prezzi abbordabili considerando lo sforzo complessivo, che però non hanno incontrato tutta l'attenzione che avevamo sperato. Avevamo pensato anche di portare qui un aereo per club di tifosi organizzati, volevamo che ci potessero essere dei cori come in Italia: è stato complicato anche per quello che sta succedendo con le tifoserie di Inter e Milan, non era il caso di far venire i tifosi delle altre due a quel punto. I pacchetti erano interessanti, soprattutto la Juventus ha spinto l'iniziativa ma non c'è stata la risposta che avremmo voluto. Il tifo organizzato l'avremmo voluto ed è uno dei punti su cui mi impegno per l'anno prossimo. Sono costi rilevanti, tra charter e pernottamento: è un tema costoso ma è un miglioramento che dobbiamo studiare".

L'accordo con l'Arabia Saudita prevede sempre Riyadh come città?
"Decidono loro, in base al calendario di eventi legati a Vision 2030, nell'ambito delle Season di Riyadh e Gedda. I nostri partner locali cercano di collocare la settimana in base alle loro esigenze di palinsesto, saremmo felici di tornare a giocare a Gedda, è stata una grandissima finale quella giocata lì. Fu il primo evento pubblico al quale le donne poterono partecipare allo stadio e questo fu un evento anche per il Paese".

Ritiene possibile ospitare in Italia una partita di Saudi League?
"Al momento no, ma nel contratto c'è un'opzione per una partita tra vincente Serie A e vincente Saudi League. È complicato organizzarla in base ai rispettivi calendari: è tutto definito, anche gli importi, ma quest'anno non c'è stata la possibilità di organizzarla perché non c'erano finestre libere".

Avete una deadline per organizzare la Supercoppa 2026 e decidere sul format?
"La situazione del calendario internazionale farà fatica a migliorare, il contesto globale lo conoscete. Giocare qui in questa stagione è meglio che giocare in altre, gennaio è funzionale per una serie di ragioni logistiche. Penso che rimarremo legati al format a quattro squadre, penso che possa interessare varie squadre attualmente in lizza per partecipare".

9.56 - Conclusa la conferenza stampa.

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