Maxime Lopez: "A Sassuolo ho ricevuto degli insulti, sono dispiaciuto per come si è chiusa"
Maxime Lopez, ora al Paris FC, rompe il silenzio e torna a parlare della sua esperienza in Italia e dell'avventura con la maglia del Sassuolo: "Mi mancava parlare italiano - dice ridendo ai microfoni di Gianlucadimarzio.com -. A dirla tutta mi mancano i rapporti umani. Ho incontrato persone straordinarie, davvero. Mi dispiace per come si è chiusa l'avventura al Sassuolo. Firenze? Ho vissuto l'anno più bello della mia vita sotto l'aspetto umano".
Maxime ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare l'offerta del Paris FC in Ligue 2: Dopo la stagione complicata alla Fiorentina volevo tornare a casa. Qualcuno è rimasto sorpreso dal fatto che abbia deciso di firmare in Ligue 2. Ma la verità - spiega Lopez - è che questa estate il mio calciomercato è stato difficile. Non ho ricevuto proposte che reputassi interessanti. Non avrei mai pensato di giocare in Serie A. Ma il vostro calcio è perfetto e son contento di esserci stato. Ora sono a Parigi, c'è un progetto importante che ho apprezzato. Anzi, io ho firmato prima ancora dell'annuncio di Arnault. Siamo un po' come il Sassuolo di oggi, in Serie B ma con tanti giocatori da A".
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Ma sul Sassuolo, Maxime non fa sconti. "Non ho avuto problemi con nessuno, tifosi compresi. Ho sempre dato tutto in campo e mi è dispiaciuto ricevere gli insulti quando si è iniziato a parlare di un mio addio". Facciamo chiarezza. Maxime Lopez termina la sua esperienza alla Fiorentina e torna a vestire la maglia neroverde. Che nel frattempo è retrocessa in Serie B: "Non mi sentivo di restare. A Fabio Grosso (nominato allenatore, ndr) gliel'ho detto. 'Sei bravo, so che mi faresti giocare. Ma io non voglio restare'".
Roberto De Zerbi e Rudi Garcia. Al solo nome, Maxime cambia espressione. Seppur in maniera inconscia. "Il primo è un genio - esclama - Vuole che ti diverti. Ho trascorso otto mesi con lui (al Sassuolo, ndr). Se solo ci ripenso...". A cosa? "Beh, avevamo una squadra di 'fenomeni'. Berardi, che reputo il calciatore più forte con cui abbia giocato. Raspadori che era molto giovane, Caputo che voi italiani rispettate tanto. Ma anche Boga, Traorè, Locatelli... Troppo, troppo forti. Quando è andato via gli ho fatto una confidenza: 'mister, se fossi rimasto anche nella stagione successiva saremmo arrivati in Europa'. Magari non in Champions League, ma comunque nelle prime posizioni".
E da Alessio Dionisi, che reputa un "buon allenatore" fino a Garcia che ha provato a riaverlo con sé. L'ex allenatore della Roma ha lanciato Maxime Lopez. Qualche numero: 116 partite, 5 gol e 17 assist con l'Olympique Marsiglia. "Siamo sempre rimasti in contatto. Quando è andato al Napoli abbiamo parlato di un mio possibile trasferimento. Io stavo facendo bene e quella sarebbe stata la città perfetta per me. Ma alla fine disse che avrebbe pensato a un altro profilo. Per come è terminata l'avventura è stato meglio accettare Firenze".
Sotto certi aspetti, Maxime è lapidario. Brutalmente onesto. E ciò certifica la sua totale autenticità. "Quando cambi divisa perdi tanti amici. Io gioco molto alla PlayStation, in particolare a FC25 e Warzone con Nasri, uno dei miei migliori amici. Ai tempi del Sassuolo c'erano Berardi e Laurienté... Ma ora non è più la stessa cosa. Non possiamo fare finta di essere legati come un tempo".