Edoardo Pieragnolo: "Soffrivo la concorrenza con Doig. Nel cuore il gol con la Reggiana e alla Juve"
Il terzino del Sassuolo Edoardo Pieragnolo, all’ombra del Palazzo Ducale, ha ripercorso i suoi passi nel professionismo, gli esordi, la parentesi con la maglia della Reggiana, il rapporto con i mister Grosso e i compagni di squadra. Classe 2003, il calciatore padovano, ha anche parlato della vita extra campo, della chiamata del Sassuolo arrivata questa estate e il percorso di crescita che lo ha riportato a indossare la maglia neroverde dopo l’esperienza in prestito alla Reggiana. Ecco un estratto della lunga intervista.
La concorrenza con Doig?
"La concorrenza con Doig inizialmente non l'ho vissuta benissimo. Io son sempre stato abituato a giocare sempre, ho fatto pochissima panchina ma la concorrenza con Doig mi sta dando una grandissima forza e consapevolezza dei miei mezzi. Devo dire che lui è un gran giocatore, c'è tantissimo da imparare ed è da inizio anno che lo guardo con continuità per quello che fa e per l'uomo che è".
SCELTI DA SASSUOLONEWS:
Sassuolo Salernitana: un recupero importante per Colantuono ma Maggiore va ko
Sassuolo, 8 volte su 20 da primato. Inzaghi e Grosso volano ma il campione è Di Francesco
Sassuolo macchina da trasferta: nessuno come i neroverdi, bene il Palermo
Qual è l'episodio che ti porti dentro con la Reggiana?
"L'episodio che mi porto dentro talmente tanto con la Reggiana è stato il gol contro il Venezia sul 3-2: vincere con con un gol mio mi ha fatto sentire importante e devo dire che non me lo sarei neanche mai aspettato di fare un gol simile, perché secondo me ho fatto un bel gol".
E il ritorno in neroverde com'è avvenuto?
"Agli inizi di giugno di quest'anno, Max il team manager mi ha aggiunto al gruppo della prima squadra e già lì insomma un sospiro di sollievo l'ho tirato, quindi già lì per me era una grandissima vittoria. Ho avuto un infortunio in ritiro che mi ha ostacolato, sono rimasto fuori un mesetto e mezzo e lì insomma non è stato molto semplice nel senso che il ritiro è un periodo dell'anno in cui devi dimostrare che ci puoi stare all'interno della squadra, poi però devo dire che mi ha dato una grandissima mano anche Andrea, per recuperare dall'infortunio, per mettermi al meglio, poi quando sono rientrato in campo ci ho messo il mio e ho provato a dimostrare al mister che io in questa squadra potevo starci".