Sampdoria, Manfredi: "Proprietà rimane questa. Nessun contatto con l'Arabia, notizia su Malta non reale"
Il Presidente Matteo Manfredi ha tenuto una conferenza stampa per aggiornare su alcuni aspetti del progetto sportivo e aziendale della Sampdoria. In riferimento al possibile ingresso di una nuova figura dirigenziale ha chiarito:
"L'organigramma è al completo e ad oggi non cambia. Il progetto non cambia, l'organigramma non cambia, la proprietà non cambia, resterà qui fino a quando il progetto non sarà completato. Sicuramente in questa stagione non ci saranno variazioni nell'organigramma, ci sono aree di miglioramento costanti che continuiamo a monitorare."
Il 23 maggio 2023 Gestio Capital aveva diffuso un comunicato in cui dichiarava di operare in qualità di asset manager dell'operazione Sampdoria nella quale investivano, tra le altre, anche Qatar Sport Investment. C'è ancora questa porta aperta verso di loro o verso altri investitori? "La proprietà è questa e rimane questa. Il comunicato risale a prima della chiusura di questa operazione. Prima della chiusura c'erano tanti investitori interessati, così come - a quanto si legge - ce ne sono anche oggi."
Come valuta il lavoro di Accardi? Ha dei rimpianti riguardo ad Andrea Mancini? Ci sono contatti con il mondo arabo tramite Roberto Mancini? "Intanto saluto Andrea che sento regolarmente come amico. Abbiamo deciso però di puntare su un direttore di comprovata esperienza come Pietro Accardi che ringrazio. Il lavoro di Accardi e del suo team ad ora non ci ha portato le soddisfazioni che volevamo. Lo monitoriamo, lavoriamo tanto insieme a lui e nonostante i risultati non siano arrivati siamo convinti che la sua esperienza e la sua tenacia ci aiuteranno a ribaltare la situazione. Contatti con il mondo arabo? È stato solo un viaggio."
Avete intenzione di lanciare un segnale sul mercato di gennaio? "Questo settore è fatto di complessità e criticità, ma anche bellezza. Siamo al lavoro da almeno un mese per evitare gli errori del recente passato - riporta Sampdorianews.net. A detta di molti avevamo costruito una squadra molto competitiva. Siamo ancora convinti che questa squadra possa darci soddisfazioni migliori di quelle date fino ad oggi ma è nostro dovere lavorare per rinforzare la parte tecnica."
Si è parlato in passato di finanziatori che partecipano al progetto: questi restano nell'ombra o c'è la volontà di presentare qualcuno di loro? "L'investitore della Sampdoria si chiama Gestio Capital, rappresentata dal sottoscritto. Nell'immediato futuro non vedrete altre presentazioni. Il responsabile del fallimento del progetto sportivo fino a qui è il sottoscritto, come invece sono soddisfatto e orgoglioso del successo del progetto finanziario e aziendale."
Ha parlato di qualcuno all'interno della società che non seguiva il progetto. Si riferiva a calciatori o ad altri componenti del club? "Il calcio è molto complesso, la Sampdoria è una piccola società se comparata ad altri settori ma la bellezza del calcio comprende anche aspetti emotivi che sono necessari ad ottenere risultati sul campo. Ci siamo accorti che in certi frangenti di difficoltà alcune persone - non giocatori - reagiscono sotto stress in maniera diversa da altre. È nostro dovere cercare di attrarre in questo club le risorse migliori."
Si è mai pentito di aver intrapreso questo progetto? "Sono orgoglioso, felice, e lo rifarei. Ho un figlio di 14 mesi e il sacrificio più grande che devo fare nei suoi confronti è stare talvolta lontano per occuparmi di questo progetto."
Questi investitori di Malta di cui si è parlato, in che modo hanno a che fare con la Sampdoria? "L'interesse per la Sampdoria continuerà ad esserci. Per i giocatori, per i tifosi, per i colori, per la sua storia. Viviamo in una città dove sono tre giorni che si parla solo di Sampdoria, grazie a Gianluca Vialli. Questo vi dà l'idea del motivo per cui l'interesse verso questa società c'è e ci sarà anche domani quando ci sarà un po' meno tempesta. Dobbiamo avere la forza e la serenità per uscirne. Investitori di Malta? Altra notizia non reale."
Quali elementi hanno contribuito all'inciampo di inizio stagione? "Nel cambio repentino probabilmente l'elemento principale è stato la consapevolezza, erronea, di aver costruito una rosa competitiva e di esserci trovati alla terza giornata con un pugno di mosche. Il cambio non è una scelta della quale mi sono pentito."
Nel caso ci fosse un altro anno di Serie B, ci sono i mezzi per andare avanti con lo stesso progetto? "È evidente che, nonostante ci aspettassimo risultati migliori, nella nostra pianificazione sarebbe stato rischioso per non dire avventuroso avere un piano a due anni. Non siamo avventurieri, non siamo pirati, abbiamo fatto questo investimento con un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Molto verosimilmente la prossima stagione vedrà la Sampdoria militare nel campionato di Serie B, e per la proprietà questo non cambia niente. Dobbiamo chiedere ai tifosi pazienza, ringraziandoli per essere con noi ogni domenica, ai nostri investitori dobbiamo chiedere ulteriori risorse, e ai nostri collaboratori un ulteriore sforzo per raggiungere il nostro traguardo. Il rischio retrocessione? Ciò che cambia dalla Serie B alla Serie C sono i diritti tv e i contratti dei giocatori, ma la stabilità ci sarebbe anche in quel caso."
Ha detto che rimarrete fino al completamento del progetto: qual è il punto di approdo di questo progetto? "Il compimento di questo progetto è di valorizzare questo club. Una parte di questo percorso è già stata compiuta tramite la valorizzazione del patrimonio di cui parlavo. La maggior parte del progetto si compirà con un percorso di successi sportivi."
Si è parlato di investitori di Singapore. Com'è il vostro rapporto con il signor Tey? "Sono io ad avere il controllo del Cda, sono io il presidente. Il signor Tey è uno degli investitori di riferimento. Le risorse per continuare questo tipo di percorso sono state raccolte prima di iniziare: le programmazioni devono essere fatte prima e non dopo l'inizio, altrimenti si tratta di scommesse".