
Lotta serrata in coda, rimonta prepotente del Sudtirol con il cambio Zaffaroni-Castori… E la Salernitana?
Mentre le vittorie con Reggiana e Cremonese ci avevano regalato emozioni forti, stavolta possiamo dire che il cuore del tifoso è contrapposto alla razionalità della mente. All'epoca esultammo come matti sia per i tre punti in più in classifica, sia perchè speravamo che quei successi così sofferti potessero spingere la società ad intervenire sul mercato a suon di investimenti anche in virtù del costante riavvicinamento da parte del proprietario Danilo Iervolino. Alla fine, però, si rivelò una vana attesa: Valentini rientrò da Milano a mani vuote, Breda ha iniziato a commettere errori anche grossolani, Iervolino è tornato dietro le quinte dopo un'intervista senza contraddittorio e le partite contro Pisa, Carrarese e Frosinone hanno mostrato limiti inaccettabili per chi ha una montagna da scalare se vorrà evitare il doppio salto all'indietro stile Benevento. Proprio per questo lo stato d'animo della torcida granata è totalmente diverso. Per carità, siamo tutti felici di aver battuto il Modena accorciando le distanze su cinque dirette concorrenti, ma questa squadra continua a dare la sensazione di non avere la forza, la testa, l'atteggiamento, la qualità e la condizione fisica per essere assoluta protagonista in questo rush finale. Ok il terzo clean sheet in sette partite, ok la crescita esponenziale di gente come Ferrari e Soriano che deve prendere per mano il gruppo, ok anche i 10 punti ottenuti nelle ultime 4 gare casalinghe, anche grazie a un Arechi versione dodicesimo uomo.
Ma pensare che questa Salernitana esca dal trittico Bari-Palermo-Juve Stabia con un bottino di punti importante appare, ad oggi, eretico e utopistico. Speriamo di sbagliarci, ovviamente, ma i problemi sono tanti e non basteranno fortuna, autogol, cori della curva e allenamenti a porte aperte per limitare i danni, soprattutto se al San Nicola prevarrà ancora una volta la voglia di onorare il gemellaggio e non quella di supportare unicamente la propria squadra del cuore. Il dubbio amletico è sempre lo stesso: Breda sta limitando per eccesso di timore un gruppo già debole e modesto o si sta semplicemente adeguando alle potenzialità di una rosa tutt'altro che rinforzatasi nella sessione invernale del calciomercato? Ruggeri, Lochoshvili, Gentile, Guasone, Girelli, Caligara, Tello, Hrustic, Raimondo, Tongya (atteggiamento irritante, ma davvero Simy merita meno di questi calciatori?), Wlodarczyk, Ghiglione, Njoh: siamo sicuri che Petrachi prima e Valentini poi non abbiano dato il colpo di grazia al netto degli alibi per il budget imposto dalla società? Purtroppo la classifica attuale non è frutto del caso e non si può che essere ultimi quando l'allenatore scelto va via prima di partire per il ritiro, quando si va a Rivisondoli con 20 calciatori con la valigia pronta e quando ci si affida per la quarta volta a Colantuono senza dare tempo a quel Martusciello al quale forse dovremmo chiedere scusa perchè aveva dato identità e gioco ad una squadra in versione cantiere aperto e che dopo Palermo cullava addirittura il sogno playoff.
Non ce ne voglia Breda, ma a questa Salernitana serviva un sergente di ferro capace di imporsi durante il mercato, di caricare a dovere i giocatori e di trasmettere "garra" e cattiveria agonistica e non solo indicazioni di natura tattica. Probabilmente il tanto amore per Salerno ha un po' appannato le idee, non si spiegherebbe altrimenti la paura che ostenta nelle interviste e in tutte le gare di campionato. Avete visto, invece, come Castori ha rianimato un Sudtirol che sembrava vittima sacrificale e che invece, vincendo sabato, si avvicinerebbe addirittura all'ottavo posto? Quando non ci sono i "piedi" si sopperisce con la "testa". E, purtroppo, salvo rare eccezioni la Salernitana ci sembra scarsa sotto tutti e due gli aspetti. Il responsabile principale ha ovviamente un nome e cognome ben chiaro ed è colpa della società se stiamo assistendo al biennio peggiore della storia granata. Ma anche i ben pagati protagonisti del campo non hanno onorato la maglia. E la salvezza certo non cambierebbe giudizi e opinioni: tutti via, dal primo all'ultimo, e proprietà che farebbe bene a mettere il club in vendita se non avrà intenzione di spendere per riportarlo dove l'ha preso nel 2022.







