Raimondo senior: "Vi spiego quella corsa sotto la Curva dopo il gol. Stava andando alla Samp ma la chiamata di Salerno..."
Il portale EuropaCalcio.it ha intervista in esclusiva il papà di Antonio Raimondo, Pietro, originario della provincia di Salerno.
L’altro giorno un gol fondamentale, il suo primo con la Salernitana. Cosa è stato per suo figlio?
"Una rete importantissima, una liberazione direi. Veniva da mesi in cui aveva giocato pochissimo ed era stato anche infortunato. Inoltre, essendo salernitano ci teneva tantissimo a fare bene. Noi viviamo a Ravenna ma siamo originari di Ascea, un paese del Cilento, terra che Antonio ha nel cuore. Domenica infatti è corso subito sotto la Curva per dire: 'Ho segnato per la mia gente'".
Un legame molto forte con la sua terra d’origine quindi.
"Lui a casa ha sempre parlato salernitano, non romagnolo. Lo ha imparato sin da bambino, quando durante le feste e in estate andavamo ad Ascea".
Ora quindi può diventare un giocatore cruciale per la Salernitana in vista di questo obiettivo salvezza.
"Certo. Inoltre, nel bene e nel male Salerno è una piazza importante. A gennaio stava per andare alla Sampdoria, era tutto fatto con i blucerchiati. Poi Breda lo ha chiamato e gli ha chiesto di andare alla Salernitana: Antonio non ci ha pensato due volte a dirgli di sì. Era orgoglioso".
Nei primi mesi stagionali, invece, poche presenze con la maglia del Venezia. Cosa non ha funzionato in Laguna?
"A dire la verità, non lo sappiamo nemmeno noi. Secondo me, un fattore potrebbe essere stato che ricopriva lo stesso ruolo di Joel Pohjanpalo, vale a dire il capitano e anche il leader dello spogliatoio del Venezia. Ma comunque anche l’esperienza arancioneroverde, durante la quale si è allenato con attaccanti validi quali lo stesso Pohjanpalo ma anche Gytkjaer, gli è servita per crescere. Ma del resto, qui in Italia se hai meno di 24-25 anni sei ancora un ragazzino. Nella partita contro la Fiorentina a inizio campionato, con Pohjanpalo infortunato, Antonio entrò all’inizio del secondo tempo e fece un’ottima prestazione, andando anche vicino al gol. Tutti ne parlarono benissimo. In ogni caso, il presente si chiama Salernitana".
Tra l’altro, di recente anche suo fratello Tommaso, che ha appena 16 anni, è stato convocato dalla prima squadra del Ravenna in Coppa Italia.
"Siamo stati tutti felicissimi infatti. Anche lui è un attaccante, e secondo me fisicamente è anche più forte di Antonio. Ora deve crescere e migliorare".