Salernitana, si parte dall'ultimo risultato per lavorare e migliorare
Dell'ultima gara casalinga della Salernitana restano impresse nella mente le scene di giubilo finale per un risultato che definire di piramidale importanza è finanche dire poco, ma non sono le uniche istantanee del match. Prima del trionfo di rigore all'alba del 100' minuto, la bersagliera ha a lungo sofferto contro il blocco basso, la pressione feroce e le ripartenze della Reggiana. Ciò anche nel primo tempo, quando, i granata hanno creato poche opportunità da rete pur detenendo per larghi tratti il pallino del gioco. Si è vista una Salernitana che provava a sviluppare temi di gioco sia centralmente, sull'asse Amatucci-Cerri, sia sulle corsie esterne sollecitando i quinti Njoh e Stojanovic, supportati da un Lochovshili che interpretava, al netto di una condizione non ottimale, il ruolo di braccetto sinistro in modo aggressivo e propositivo.
La sensazione è stata che il gioco offensivo ruotasse tutto intorno a Cerri, che rappresenta finalmente quella prima punta non solo forte fisicamente e abile nel fare gioco di sponda ma anche nell'attaccare la profondità, riempire sempre l'area sui cross e concludere in prima persona a rete. In mediana invece la scelta di puntare sulla qualità non ha dato i frutti sperati per via della condizione precaria di Tongya e, soprattutto, del francese Reine-Adelaide, con Amatucci ancora una volta costretto a cantare e a portare la croce. Le difficoltà del secondo tempo riteniamo siano dovute molto di più all'arretramento ulteriore della Reggiana dopo che questa è rimasta in dieci uomini, a formare un blocco basso dove si presidiavano spazi e posizioni e a turno si usciva sul portatore di palla avversario in modo da portarlo a forzare le giocate.
Vero è che se la Salernitana è parsa a lungo lenta, prevedibile e imprecisa in tocchi e passaggi ciò sarebbe dipeso più dall'aspetto psicologico legato ad una brutta classifica e ad uno svantaggio clamoroso in una gara da vincere assolutamente che da problemi tattici, tecnici ed atletici. In questo senso la vittoria, in sé e per come è arrivata, non potrà che essere di enorme aiuto per meglio lavorare e continuare a risalire la china, specie se si comprende che elementi come Verde non possano fare panchina in questa Salernitana e che in casa osare di più non schierando cinque difensori in diversi frangenti e contro certi avversari sia possibile se non auspicabile. Finale per il mercato: ci saranno diversi altri movimenti in entrata e in uscita ma almeno tre, forse uno per reparto, dovranno essere di spessore assoluto e innalzare il tasso tecnico e agonistico della squadra.