L'esultanza di Iervolino e la prova di maturità della curva. Dagli altri settori: "Non contestiamolo"
Uno sbuffo per scacciare la paura, pugno stretto per smorzare la tensione, e un sorriso stampato sul volto che non si vedeva da tempo. Il ritorno di Danilo Iervolino all’Arechi a nove mesi di distanza dall’ultima volta coincide con il ritorno al successo della Salernitana, il primo dell’era Breda. Ritorno che coincide con lo strombazzamento dei clacson dei motorini a fine partita a far da cornice a un pomeriggio finalmente sereno.
Il patron granata avrà vissuto lo stesso stato d’animo degli oltre 13mila spettatori (413 i supporters ospiti) giunti nel principe degli stadi per spingere Cerri e compagni al successo, impossibile contenere l’entusiasmo dopo il rigore realizzato al fotofinish in clima di pathos generale, cha ha coinvolto tutti i settori, dalla Curva Sud Siberiano alla Tribuna Autorità.
Cancellato anche per qualche ora l’iniziale contestazione degli ultras granata prima del fischio d’inizio, che alla notizia dell’approdo dell’imprenditore di Palma Campania, hanno ribadito con un coro di meritare di più, tra qualche fischio di disappunto giunto dagli altri settori a “difesa” del patron. Che dopo il fischio finale si è stretto in un forte abbraccio con l’ad Maurizio Milan e con il presidente Roberto Busso (pure tornato a via Allende dopo un periodo di assenza), prima che circolasse incontrollata anche una voce poi subito smentita, quella della possibilità di un colloquio tra lo stesso Iervolino e gli esponenti della tifoseria organizzata