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TMW - Infantino: "Giusto giocare il Mondiale in Qatar. VAR è giustizia"TUTTO mercato WEB
giovedì 10 ottobre 2019, 13:49Serie A
di Lorenzo Di Benedetto
fonte dal nostro inviato, Alessandro Rimi

TMW - Infantino: "Giusto giocare il Mondiale in Qatar. VAR è giustizia"

Gianni Infantino, presidente FIFA, ha parlato dal palco durante il Festival dello Sport a Trento. Queste le sue parole raccolte da TMW: “Da quando sono Presidente i miei problemi si sono moltiplicati non per quattro, ma per quattrocento (ride, ndr). Non so cosa di più bello possa esserci di contribuire a far crescere il calcio nel mondo. Il Mondiale del ‘78? Il mio primo ricordo da bambino, guardavo le partite con mio papà. Nessuno si aspettava quell'Italia, ma purtroppo non si riuscì a vincere quel mondiale. Ci siamo rifatti quattro anni dopo. Il Mondiale è più che un torneo dei popolo, il mondo si ferma per guardare quelle partite di calcio. Il format a 48 nazionali va incontro a una globalizzazione ormai evidente. Il calcio per essere globale, deve includere. In Russia non c’era l’Italia e il presidente è italiano. Da oggi perciò posso fare quello che voglio (ride, ndr). Ma tante altre storiche selezioni mancavano all'appello. La sola partecipazione è già qualcosa di incredibile ed è per questo che vogliamo renderlo maggiormente partecipativo".

Come procede l'organizzazione di Qatar 2022?
"Decoreremo il Natale con i palloni da calcio. Penso sia giusto una volta ogni cent’anni, giocarlo in un posto nel quale non si è mai giocato un torneo di tale portata. Dal punto di vista tecnico, assisteremo a un Mondiale spettacolare, i giocatori saranno freschi perché già a metà novembre i calciatori partiranno in ritiro. Si giocherà in un raggio di 70 chilometri. Il clima sarà praticamente perfetto. Gli stadi saranno spettacolari, si scoprirà una parte del mondo sconosciuta. Criticavano Russia 2018, abbiamo visto che si è rivelato il più bel mondiale della storia. Poca empatia? Bisognerà essere bravi a crearla, cogliere queste sfide e trasformarla in opportunità. Son convinto che gli stadi saranno pieni. Sarà una bella esperienza".

Si parla della novità legata agli shootout?
"Non penso, stiamo studiandone alcune di novità, ma qualsiasi sistema verrà approvato per limitare sospetti nella fase a gironi, sarà certamente spettacolare".

Il calcio femminile?
"Il Mondiale è stato un successo perché questo calcio è già una vera realtà. Molti lo hanno scoperto adesso. Ci ha regalato tante emozioni e i numeri hanno parlato chiaro: un milione di tifosi negli stadi, più di un miliardo da casa. Ora bisogna costruire e sviluppare questa realtà negli anni. Chiediamo ai media di darne la giusta visibilità perché non è affatto l’immagine sbiadita del calcio maschile. Ho deciso di proporre un investimento di circa un miliardo di dollari nei prossimi quattro anni per creare competizioni, magari una Nations League e un mondiale per club. Oltre la metà del mondo è fatto di donne, non dimentichiamolo".


Il VAR sta migliorando?
"Il calcio ora è più bello, giusto, vero. In Italia tra i tanti “movioloni” visti da bambino, era impossibile non confrontarsi prima o poi con la tecnologia. Diventando presidente, ho pensato di provarla giacché di moviola in campo se ne parla da almeno cinquant’anni. Se non avesse funzionato, avremmo cambiato ancora idea. Effettivamente però aiuta. Noi appassionati non ci rendiamo conto che il lavoro dell’arbitro è difficilissimo, anzi di più. Questi qui sono dei veri eroi e, aiutarli con qualcosa che non snaturasse il gioco del calcio, era diventato obbligatorio. Il VAR rappresenta la trasparenza e la giustizia. Lo scandalo non esiste più come il gol in fuorigioco. È cambiata totalmente la percezione".

Nuovo mondiale per club a 24 squadre con otto europee?
"Avrà un potenziale importante. Spesso si tifa o simpatizza anche per una squadra estera, perciò penso sia giusto dare l’opportunità al tifoso di veder competere la propria contro una grande. Investiremo in Asia e nei paesi dove il livello del calcio non è totale come in Europa. Il torneo rimpiazza due competizioni che già esistono con scarso interesse (Mondiale attuale e coppa delle confederazioni, ndr). In un periodo di tempo limitato, i club non avranno più bisogno di andare in giro per il mondo per disputare amichevoli, ma guadagneranno di più attraverso tornei ufficiali e, nel contempo, noi possiamo anche fare beneficenza".

Il tema razzismo è sempre in primo piano.
"Non bisogna nasconderlo, ma condannarlo. Nel calcio bisogna agire concretamente. Ringrazio Gravina per aver intrapreso passi importanti. Ci sono troppi idioti che ancora pensano di andare negli stadi e compiere azioni e gesti razzisti. Se dovesse essere necessario, si abbandona la partita con evidenti sanzioni. La situazione sta diventando preoccupante, ecco perché bisogna battersi sempre. Oggi si può identificare chiunque con grande facilità. Si prende e si daspa a vita. Non è un problema solo italiano, risolvibile con l’applicazione delle leggi. Se non ci sono, si fanno. Tutto il mondo parla dell’Italia razzista, ma questo Paese non lo è. Io stesso sono figlio di emigrati e so che l’Italia non esclude. Si deve andare all’opposto, aprire di più nel mondo. La realtà italiana è tra le quattro più forti a livello globale”.