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tmw / roma / Primo piano
Dovbyk, 15 gol nonostante le polemiche: è davvero giusto criticare l'ucraino?
Oggi alle 16:59Primo piano
di Marco Campanella
per Vocegiallorossa.it
fonte Il podcast di Marco Campanella

Dovbyk, 15 gol nonostante le polemiche: è davvero giusto criticare l'ucraino?

tmwradio
Tutte le notizie sulla Roma in Podcast!
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Nuovo appuntamento con i podcast di VoceGialloRossa.it: ogni giorno, dal lunedì al venerdì, approfondiremo con le voci dei nostri redattori uno dei temi più importanti della giornata.

Artem Dovbyk risolleva la Roma, dopo la cocente eliminazione in Europa League per mano dell'Athletic Club, segnando il pesantissimo gol vittoria contro il Cagliari. Una rete che arriva dopo giorni tutt'altro che facili per l'ucraino, con tantissime critiche da parte dei tifosi romanisti e addirittura le parole dure di Claudio Ranieri che potevano essere interpretate come la fine dell'avventura con la Roma. La sua risposta a tutto questo caos è stata la migliore possibile, ma bisogna chiedersi: questo Artem Dovbyk è davvero criticabile?

Partiamo dai dati inconfutabili, ossia i numeri che sono tutti dalla parte del numero 11 giallorosso. Grazie al gol contro il Cagliari, Dovbyk tocca quota 15 marcature stagionali, diventando il terzo calciatore dal 2000 in poi a raggiungere la doppia cifra in Serie A al primo anno in giallorosso senza scordarci che stagione è stata per la Roma. Dovbyk, infatti, è arrivato nella Città Eterna a inizio agosto, con la preparazione fisica abbondantemente iniziata, come grande colpo in attacco per Daniele De Rossi. Il tecnico di Ostia è stato poi esonerato dopo appena 4 partite, venendo sostituito da Ivan Juric. Dopo solo due mesi, altro cambio in panchina con il definitivo arrivo di Ranieri. Tutto questo marasma di certo non aiuta l'inserimento di un calciatore appena arrivato da un campionato completamente diverso rispetto a quello italiano, senza considerare che se la squadra non gira l'attaccante è il primo a risentirne. 

Allora, perché tutte queste critiche? Sicuramente, spesso e volentieri, Artem Dovbyk non si è dimostrato all'altezza dei 30 milioni pagati dalla Roma in estate con qualche gol di troppo sbagliato: il più eclatante forse è quello contro l'Athletic Club all'Olimpico in cui, scivolando, non riesce a sbloccare il match già nel primo tempo mettendolo da subito sui binari giusti. Oltre a ciò, come ripetutamente sottolineato da Ranieri, l'ucraino non riesce ancora a integrarsi al meglio nel gioco della squadra, sembrando quasi un pesce fuor d'acqua. Un terzo punto da poter recriminare a Dovbyk è sicuramente un frequente atteggiamento fastidioso per chi lo guarda: sono ancora negli occhi di tutti le prove di Empoli, in cui l'attaccante è apparso svogliato al suo ingresso in campo; oppure ancor peggio quella di Bilbao. Sicuramente, l'espulsione di Hummels ha inciso tantissimo nella gara del San Mames, ma una volta scelta la strada del chiudersi in difesa per 80 minuti per giocare a lanci lunghi cercando il contropiede, Dovbyk avrebbe dovuto fare un lavoro sporco che sarebbe potuto essere fondamentale per risollevare le sorti della gara: ossia raccogliere più palloni possibili, facendo salire la squadra e servendo con le sponde i compagni per colpire gli avversari. Invece, il classe 1997 è stato troppo molle nei contrasti, venendo sovrastato praticamente sempre dai difensori baschi senza essere mai decisivo nei duelli aerei. 

Tornando alla domanda iniziale, Dovbyk è davvero criticabile? Sebbene i numeri parlino chiaro e siano tutti a suo favore, la risposta è comunque sì ma con più equilibrio nel giudizio. Sono tante le cose in cui il numero 11 deve migliorare, ma è innegabile che si siano visti alcuni aspetti positivi nella sua prima stagione nella Capitale. Quindi, da qui a parlare di addirittura di addio a fine anno, ce ne passa.