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Sabatini: "Un consiglio per il prossimo allenatore? L'unico è Daniele De Rossi. Chi poteva dire ai Friedkin come stesse lavorando? Atena la greca?"TUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
mercoledì 1 gennaio 2025, 14:21Interviste
di Redazione Vocegiallorossa
per Vocegiallorossa.it

Sabatini: "Un consiglio per il prossimo allenatore? L'unico è Daniele De Rossi. Chi poteva dire ai Friedkin come stesse lavorando? Atena la greca?"

Walter Sabatini ha parlato ai microfoni di Radio Radio, in vista del derby in programma domenica all'Olimpico alle 20:45. "Il derby è fondamentale solo per la Roma in questo momento storico della squadra e della società, la Lazio un piccolo inciampo lo potrebbe sopportare mentre la Roma no".

Il lavoro fatto nella Roma?
"Ho fatto sempre un mercato pirotecnico perché incassavo soldi e potevo reinvestirli. Devo dare atto a Pallotta, non mi ha mai chiesto di mettere i soldi sotto alla mattonella, ha sempre accettato che io li potessi reinvestire per prendere altri giocatori".

Perché la Roma va così male?
"Non c'è dirigenza, i Friedkin hanno creato un mostro senza testa, non c'era un DS. Ora c'è un ragazzo, gli ho sentito fare due interviste in italiano e mi ha fatto una buona impressione, ma prima non c'era e non c'era un Direttore Generale. Non c'erano i dirigenti preposti al lavoro, la gestione dello spogliatoio, dell'allenatore. Come anche la scelta di non parlare con nessuno, un errore. Le squadre non sono dei proprietari ma della gente. La gente va informata, non per svelare i veri piani ma far capire che ci sei, che sei presente".

Qual è il giocatore che ti ha dato più soddisfazioni?
"Il giocatore che mi ha dato forse immediatamente più gioia è stato Nainggolan. Gioie e dolori perché Nainggolan era veramente – posso dirlo pubblicamente perché adesso glielo dico privatamente – un vero deficiente. Scherzava con se stesso, con la sua vita, ma questo non gli toglieva niente la domenica, perché la domenica era sempre il migliore in campo, però penso che si sia bevuto anche il lago Trasimeno, il più conosciuto dai romani”.

Un consiglio sul prossimo allenatore della Roma?
"Per me l'unico allenatore della Roma è Daniele De Rossi. Però non mi permetto di dire niente perché voglio troppo bene a Claudio Ranieri, ma per me l'unico allenatore deve essere Daniele De Rossi. Stava iniziando a lavorare e lo stava facendo benissimo. Non è una questione di affetto verso Daniele ma di ragionamento".

Perché è stato mandato via?
"Non c'erano intermediari nemmeno emotivi a tradurre il lavoro dell'allenatore. Chi raccontava ai proprietari il lavoro di De Rossi? Atena la greca? Non c'erano personaggi in grado di raccontare la curva sportiva della squadra, la capacità dell'allenatore di condurre il gruppo. Questo è stato l'errore più grande che è stato fatto".

Il rischio retrocessione?
"Il calcio costruisce delle situazioni per i calciatori e gli allenatori tremende. Guardate quello che è successo a Fonseca qualche giorno fa. È ovvio che per la Lazio perdere sarebbe una battuta d’arresto oggi dolorosa, perché le menti sono proiettate verso degli obiettivi magari impensabili in agosto, però a Roma c’è un serio problema di classifica, non ce lo dimentichiamo, un serio problema che rischia veramente di procurare un guaio insanabile, perché la lotta per la retrocessione poi dopo in primavera diventa essenziale, diventa una situazione che la domenica ti sottopone a uno stress enorme, perché perdi le partite e si inizia a rischiare la retrocessione, ed è un linguaggio torbido e non riferibile alla Roma. Però purtroppo questa è la situazione in questo momento. Detto ciò alla guida della Roma c’è un uomo che conosce perfettamente i problemi connessi con questo tipo di circostanza e saprà gestire alla grande perché Ranieri è un ottimo allenatore ma soprattutto un ottimo gestore, riesce a indirizzare gli stati d’animo con maestria e quindi lo farà anche la Roma”.