Milan-Roma 1-1 - Scacco Matto

La Roma ha impattato a Milano contro il Milan di Fonseca per 1-1, con Dybala che ha risposto al gol di Reijnders).

PRESSING ALTO - Entrambe se la giocano a viso aperto, nonostante le difficoltà in classifica. Tutte e due vanno in pressing alto fin da subito, allungandosi e prendendo dei rischi, rendendo la partita piacevole da vedere. Koné si occupa di Fofana mentre Pisilli deve tenere a bada Emerson, quando il terzino rossonero entra dentro al campo.

PERICOLI DAGLI ESTERNI - Inizialmente, è Jimenez a creare qualche problema con Mancini che non riesce mai a prenderlo mentre Koné è costretto a stenderlo, prendendosi un giallo. Dall'altra parte, invece, il Milan sfonda con Chukwueze, che travolge spesso e volentieri Angelino, facendo leva su doti atletiche nettamente superiori.

TRANSIZIONI - I rossoneri fanno però molto male quando possono sfruttare le transizioni, arma della squadra di Fonseca, ed è così che arriva il primo gol, sfruttando anche una dormita di Koné e il ritardo di Mancini nel tornare. Subito dopo, i milanesi stavano per raddoppiare in modo simile, partendo in contropiede con la Roma troppo scoperta.

TANTI GIOCATORI IN AVANTI - La squadra di Ranieri risponde con una costruzione ragionata con Paredes che si abbassa sulla linea difensiva, facendo alzare spesso Hummels. Il centrocampista argentino è sempre ben posizionato e fa girare palla con estrema qualità. Con un attaccante in meno, El Shaarawy, Ranieri punta a sorprendere il Milan con gli inserimenti dei centrocampisti, con Pisilli e Koné pronti a buttarsi in avanti, ma è una classica connessione tra Dovbyk e Dybala a portare il pareggio ai capitolini.

I CAMBI NELLA RIPRESA - Nel secondo tempo, la Roma mette Pellegrini togliendo Koné, alzando il numero 7 qualche metro più avanti. Entra anche Celik al posto dell'ammonito Hummels e gioca da braccetto, con il compito di avanzare come un terzino in fase di possesso. I giallorossi, inizialmente, risentono della mancanza di Koné, che garantiva fisicità in mezzo al campo. Il Milan, invece, con l'ingresso di Abraham si schiera con il 3-5-2, con l'ex Roma e Morata in avanti, che però insieme si pestano i piedi e combinano poco.