Cambio Campo - Sciascia: "Milan-Roma è il derby delle deluse. Fonseca? Non la scelta ideale, ma le colpe maggiori sono della società"
Torna l'appuntamento con "Cambio Campo", la rubrica di Vocegiallorossa.it nella quale, prima di ogni partita della Roma, vi proponiamo un'intervista ad un giornalista che segue la squadra avversaria.
L’ospite di oggi è Alfonso Sciascia, giornalista di EsteNews, con il quale abbiamo parlato di Milan-Roma.
Il Milan si trova al momento all'8º posto in classifica, con la Roma che la insegue al 10º. Secondo te, la gara di domenica può essere definita come il derby delle deluse? Che gara ti aspetti?
"Sì, è sicuramente il derby delle deluse, in quanto partivano con ben altre aspettative. Basta guardare il monte ingaggi che vede il Milan al terzo posto e la Roma a quarta, quindi la posizione di classifica in Serie A sicuramente non soddisfa ambedue le proprietà americane. Dalla gara mi aspetto che entrambe le squadre vogliano far bene. La Roma vuole continuare il periodo positivo con Ranieri, che sembra aver dato una scossa all'ambiente. Più che una scossa, ci ha messo una toppa, perché poi vedremo anche a gennaio cosa farà la Roma sul mercato. I giallorossi sicuramente devono fare punti perché è in una posizione ibrida, dove non è né carne né pesce. Per il Milan vale lo stesso discorso, perché ormai il treno scudetto è andato, come ha ammesso lo stesso Fonseca, però per raggiungere il quarto posto tutte le partite diventeranno fondamentali".
Il Milan deve fare i conti con tanti infortuni: dovrebbero essere indisponibili Florenzi, Loftus-Cheek, Musa, Okafor e soprattutto Leao. Mentre sono fortemente in dubbio anche Pulisic, Bennacer, Morata e Jovic. Ci puoi dare le ultime da Milanello a riguardo?
"Gli infortuni ci sono. Qualche settimana fa, proprio Fonseca ha sottolineato come nessuno di noi addetti ai lavori parlasse del fatto che il Milan avesse tanti infortuni. Florenzi è in lungodegente: chiaramente bisognerà capire anche se rientrerà nello stesso progetto tecnico di Fonseca. Gli altri giocatori sono indisponibili. Lo stesso Leao farà di tutto per essere disponibile nella Supercoppa Italiana, è un giocatore chiave. Bennacer, invece, è pronto al rientro. Morata è disponibile e Jovic sembra essere vicino al rientro. Anche per quest'ultimo vale il discorso di Florenzi: bisogna capire poi quanto sarà partecipe nel progetto di Fonseca".
Sulla panchina del Milan c’è Paulo Fonseca, ex Roma che non tutti ricordano con entusiasmo. Che ne pensi di questa scelta? Come giudichi il suo Milan? Secondo te è l’allenatore giusto per il futuro?
"Iniziamo a dire che ad oggi è ancora sulla panchina del Milan e molti lo davano già esonerato dall'inizio della stagione. Il famoso panettone è riuscito a mangiarlo. Per il resto, è una scelta che va di pari passo con le idee della società, di Gianni Cardinale e di Zlatan Ibrahimovic. Chiaramente non è stata una scelta che ha entusiasmato l'ambiente. Già in molti prevedevano quello che poi si è avverato: una stagione abbastanza anonima in questo momento, anche se poi puoi raddrizzarla con la Champions League. A Roma, ce lo ricordiamo, non ha effettivamente brillato. È un allenatore che ha vinto, però in Nazioni non competitive, come in Ucraina e in Portogallo. Ed è un allenatore al quale non punterei il dito contro, le colpe sono maggiormente della società rossonera che sembra avere le idee un po' confuse rispetto alle altre proprietà. L'allenatore probabilmente non era quello giusto. Vedi quella dell'Inter, che ha avuto in questi anni una gestione molto diversa da quella che sta facendo Red Bird, e i risultati si vedono. L'allenatore probabilmente non era quello giusto per un ambiente vincente come il Milan. Abbiamo visto il rapporto tra Fonseca e i senatori dello spogliatoio, Leao, Hernandez: quei giocatori che sono stati cresciuti da Stefano Pioli. Probabilmente Fonseca non era quello giusto per prendere la squadra in mano dopo un quinquennio con l'allenatore emiliano".
Proprio Paulo Fonseca sta facendo discutere per il rapporto non idilliaco con alcuni membri della squadra, in particolare Theo Hernandez. Ci puoi spiegare la situazione all’interno dello spogliatoio del Milan?
"Leao e Theo sono ottimi giocatori che con Stefano Pioli si sono trovati a casa, come fosse un loro padre. Hanno vinto uno scudetto con Stefano Pioli, che è rimasto cinque anni sulla panchina del Milan, nonostante i molti scetticismi iniziali, ma poi se l'è meritata vincendo uno scudetto. Non era facile raccogliere l'eredità di Stefano Pioli e probabilmente Fonseca non è stata la scelta più opportuna. In questo momento com'è la situazione? Leao sembra recuperato dal punto di vista mentale, grazie anche alla gestione che ne ha fatto il tecnico portoghese, quindi bastone e carota, alternando panchina e campo e adesso sta avendo delle prestazioni ottimali. Si spera che stia facendo lo stesso con Theo Hernandez e che si possa ottenere lo stesso risultato. Comunque, i nuovi arrivati seguono Fonseca, per esempio Fofana, Emerson Royal, Morata, ma con i senatori e quelli che sono da più tempo a Milano, si fa più fatica a far seguire il tecnico portoghese".
Quanto sarà importante per il Milan questa partita? Una vittoria permetterebbe di riaggrapparsi alle rivali che lottano per i primissimi posti in classifica? In caso di sconfitta, invece, la Champions diventa difficile?
"Partita fondamentale perché quest'anno il campionato è molto competitivo. Io penso che la carovana che porterà quelle squadre che vediamo in questo momento alla qualificazione in Champions continuerà fino a fine anno. Quindi, se il Milan continua ad avere risultati ad alternanza, sarà molto difficile raggiungere il traguardo della Champions League perché ci sono squadre attrezzate e squadre che hanno tanta fame. Questo rende la partita di oggi ancor più fondamentale. Nonostante ciò, Fonseca credeva allo scudetto fino a qualche settimana fa. Ricordiamo che il Milan ha una partita in meno contro un Bologna, che in questo momento se la gioca proprio con i rossoneri per le zone europee. Quindi sicuramente non sarà una partita facile da recuperare".
A proposito della corsa all’Europa, credi che la Roma sia troppo indietro oppure possa ancora rientrarvi? Che ne pensi delle ultime partite dei giallorossi?
"La Roma è una squadra che, rosa alla mano, non ha nulla da invidiare ad altre squadre. Ha fatto degli investimenti importanti, da Dovbyk a Soulé, il problema è che c'è stato grande caos in merito alla dirigenza Friedkin. Perciò, possiamo trovare alcune analogie con la situazione in casa Milan: sono due proprietà americane che in questo momento non stanno scaldando il cuore dei tifosi, anzi, stanno facendo tutt'altro. La Roma è una squadra che, se allenata bene e con Ranieri vai sul sicuro, può ambire a grandi risultati. Il problema è che, in questo momento, è tanto indietro in campionato e Ranieri deve salvare la stagione già a Natale, poi nel calcio tutto può succedere. La Roma è una squadra che sta ritrovando una solidità difensiva, grazie anche all'innesto di Hummels, che inspiegabilmente non era utilizzato dai precedenti allenatori, e grazie ad alcuni giocatori che hanno ritrovato la fiducia in se stessi: mi viene in mente anche Paulo Dybala, vediamo se poi a gennaio rimarrà. Detto questo, Ranieri a fine anno avrà un'altra carica all'interno del club e la Roma è in mani sicure".