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tmw / roma / Editoriale
Niente nebbia a Milano: la Roma ha chiari i suoi pregi e difettiTUTTO mercato WEB
martedì 31 dicembre 2024, 22:20Editoriale
di Gabriele Chiocchio
per Vocegiallorossa.it
fonte L'editoriale di Gabriele Chiocchio

Niente nebbia a Milano: la Roma ha chiari i suoi pregi e difetti

Un punto non migliora più di tanto la classifica, per quanto anche quello, di questi tempi, non si deve assolutamente buttare via; un punto preso in questo modo, benché con un avversario in difficoltà almeno ambientali come il Milan odierno, migliora decisamente la percezione che si può avere della Roma di questo periodo. Può essere questa una sintesi di una partita che la Roma ha approcciato solo apparentemente in modo più accorto, con un 3-5-2 che in realtà ha proseguito sul solco tracciato nelle gare precedenti, con qualche rischio preso in più pagato nella misura di un equilibrio ancora da trovare del tutto, visto che il gol dell’1-0 di Reijnders arriva alla terza ripartenza incassata nel giro di un amen, nelle prime battute della gara e con tanti giocatori fuori posizione perché proiettati in avanti per aumentare il numero di elementi con cui si attaccava. 

Senz’altro una criticità da correggere il prima possibile continuando a lavorare, ma emersa a fronte di un tentativo, almeno parzialmente riuscito, di giocare finalmente una partita fuori casa con l’idea di provare a vincerla sfruttando le debolezze dell’avversario: il gol di Dybala e prima ancora il palo di Dovbyk arrivano contro il Milan a difesa schierata, vale a dire nella situazione di gioco in non possesso che Fonseca - e il ricordo da queste parti è ancora abbastanza fresco - ha dimostrato di saper meno gestire, contro la quale Ranieri ha evidentemente lavorato, mettendo in campo i suoi uomini in un modo che alla fine si è rivelato corretto, sbagliando magari qualcosa nella gestione delle sostituzioni (e non è la prima volta). Rinunciare a un trequartista (così chiamiamolo) per inserire Pisilli ha ricomposto quella che può essere una coppia offensiva, quella formata da Dybala e Dovbyk, ben assortita (e non è la prima volta che lo si vede, nonostante poi si sia abortita questa soluzione) e ha permesso al 61 di muoversi nei suoi spazi preferiti, con qualche errore individuale di troppo all’interno, però, di una partita che concettualmente fa capire quella che può essere la sua evoluzione, oltre che la parte di potenzialità già messa in atto che si può sfruttare già da adesso. 

Andare via da San Siro anche con qualche rimpianto è sintomo di un miglioramento - non certo definitivo - anche più del risultato, arrivato con una prestazione che, al contrario di altre, rimaste in uno strano grigiore, prima di tutto fa capire con grande chiarezza cosa sta andando meglio dall’arrivo di Ranieri e cosa va invece migliorato, sia come sistema che come singoli, con un Pellegrini che, per esempio, ha sbagliato tanto dello sbagliabile contribuendo a ridurre le possibilità, diventate decisamente tangibili a un certo punto della partita, di prendersi i primi tre punti fuori casa di questa stagione. Ora c’è il derby, che, come ha ribadito anche Ranieri, “esce da ogni concetto”: qualche settimana fa i tifosi avrebbero passato la settimana più con paura che con fiducia, adesso, complice anche l’allenamento del primo dell’anno al Tre Fontane, hanno motivi per dare carica a questa squadra, la cui condizione mentale va comunque ancora monitorata. Tanto basta, per adesso.