Difficile essere più forti dei propri errori e di quelli degli arbitri, ma la Roma ha dimostrato di esserci
La Roma cade anche a Verona contro l'Hellas, e siamo alla quarta sconfitta in campionato (la terza della Roma di Juric). I giallorossi, dopo questa partita, hanno appena 3 vittorie su 11 partite di Serie A. Bisognava dare continuità alla vittoria contro il Torino, ma così non è stato, almeno in parte. Sembra retorica, ma la partita vista contro l'Hellas è una sconfitta completamente diversa da quella contro la Fiorentina. A mettere i bastoni tra le ruote al tecnico croato ci si sono messi i soliti errori enormi dei giocatori e quelli degli arbitri in campo e in sala VAR. Già, perché la Roma non gioca male, mostra azioni discrete, è sempre in controllo della partita, ma alla fine subisce altri 3 gol e perde la partita. È difficile essere più forti dei propri errori e di quelli degli altri, specie se ogni volta che provi a fare qualcosa per rimettere in piedi le situazioni succede qualcosa che ti tarpa le ali.
L'inizio è di quelli buoni, ma sembra di rivedere Roma-Inter, con Zalewski che prima segna un gol annullato per fuorigioco e poi commette un errore da evitare: passare la palla in orizzontale dalla fascia verso il centro. Il risultato è un regalo clamoroso per l'1-0 dell'Hellas. Partire con un handicap è complicato, anche perché è una di quelle situazioni che ti uccide mentalmente. La Roma comunque gioca, sbaglia un gol a porta vuota con Soulé, che poi si rifà pareggiando. Cambiata l'inerzia? No, perché Magnani segna. Tutto sarebbe ok, se non fosse che il gol è frutto di un doppio fallo su Ndicka-Svilar che non viene segnalato dal VAR. Due errori contro. Nonostante tutto, la Roma ha la forza e la qualità per rimettere in sesto la partita, e ci pensa Dovbyk. Lasciando stare un altro errore grossolano dell'arbitro, con Pellegrini fermato per fuorigioco (che sbaglia completamente il controllo, perché se avesse segnato il gol sarebbe stato valido col check VAR), la Roma, pareggiati i conti contro gli errori, prova a vincere la partita. Questo tentativo, però, porta a sbilanciarsi e a subire il contropiede del terzo gol veronese, che Ndicka potrebbe evitare se solo decidesse di spendere un fallo, cosa che non fa e che costa la sconfitta.
È difficile quindi soffermarsi su Juric, visto che è sempre lui l'uomo sulla graticola. La Roma, che prova a rialzarsi, è fermata da troppi errori dei singoli e non solo, visto che anche Monza-Roma, con il rigore non concesso a Baldanzi, non è così lontana...