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Duttilità olandese in salsa giallorossa: ecco chi è Devyne Rensch
Tra poche ore Devyne Rensch approderà nella Capitale e questo vuol dire che, visite mediche permettendo, il giovane difensore sarà il primo rinforzo invernale della Roma.
Il giocatore, classe 2003, originario di Lelystad, città dei Paesi Bassi, ha mosso i primi passi nel calcio con il VV Unicum, prima di entrare giovanissimo nel vivaio dell’Ajax, dove ha affinato il suo potenziale. Cresciuto in un ambiente che ha plasmato generazioni di campioni, il difensore si è distinto rapidamente, guadagnandosi spazio nella prima squadra e mettendo in mostra una maturità fuori dal comune per la sua età. Il suo percorso lo ha portato a collezionare già titoli importanti, un’esperienza che ora punta a mettere al servizio della Roma.
E’ la sua duttilità che ha convinto Ghisolfi e che lo ha reso un tassello tanto importante quanto utile: può agire sia come esterno destro sia in un ruolo più centrale, adattandosi alle esigenze tattiche. Sa farsi valere nei duelli, sfruttando una buona capacità di lettura e un’ottima elevazione e in fase offensiva predilige gli inserimenti senza palla, dimostrandosi efficace nel creare soluzioni alternative, pur senza brillare per doti tecniche come il dribbling o il cross.
E’ indubbio che c’è ancora ampio margine di miglioramento: un talento da perfezionare, soprattutto nelle letture tempestive in difesa e nelle scelte in fase di costruzione. Tuttavia, Ranieri ha esperienza da vendere e con il giusto percorso di crescita, potrebbe farlo diventare una pedina decisiva, grazie alla sua attitudine e alla possibilità di coprire più ruoli.
Va detto che Roma non è una piazza semplice: la pressione è alta, i cambiamenti frequenti e le aspettative dei tifosi non concedono margini d’errore. Tuttavia, queste non devono diventare giustificazioni. Il talento c’è, la possibilità di crescere anche. Ora spetta a lui trasformare le sue potenzialità in realtà, trovando il suo spazio in una squadra che ha scoperto da poco la sua identità.
Il giocatore, classe 2003, originario di Lelystad, città dei Paesi Bassi, ha mosso i primi passi nel calcio con il VV Unicum, prima di entrare giovanissimo nel vivaio dell’Ajax, dove ha affinato il suo potenziale. Cresciuto in un ambiente che ha plasmato generazioni di campioni, il difensore si è distinto rapidamente, guadagnandosi spazio nella prima squadra e mettendo in mostra una maturità fuori dal comune per la sua età. Il suo percorso lo ha portato a collezionare già titoli importanti, un’esperienza che ora punta a mettere al servizio della Roma.
E’ la sua duttilità che ha convinto Ghisolfi e che lo ha reso un tassello tanto importante quanto utile: può agire sia come esterno destro sia in un ruolo più centrale, adattandosi alle esigenze tattiche. Sa farsi valere nei duelli, sfruttando una buona capacità di lettura e un’ottima elevazione e in fase offensiva predilige gli inserimenti senza palla, dimostrandosi efficace nel creare soluzioni alternative, pur senza brillare per doti tecniche come il dribbling o il cross.
E’ indubbio che c’è ancora ampio margine di miglioramento: un talento da perfezionare, soprattutto nelle letture tempestive in difesa e nelle scelte in fase di costruzione. Tuttavia, Ranieri ha esperienza da vendere e con il giusto percorso di crescita, potrebbe farlo diventare una pedina decisiva, grazie alla sua attitudine e alla possibilità di coprire più ruoli.
Va detto che Roma non è una piazza semplice: la pressione è alta, i cambiamenti frequenti e le aspettative dei tifosi non concedono margini d’errore. Tuttavia, queste non devono diventare giustificazioni. Il talento c’è, la possibilità di crescere anche. Ora spetta a lui trasformare le sue potenzialità in realtà, trovando il suo spazio in una squadra che ha scoperto da poco la sua identità.
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